Martedì 17 aprile le lavoratrici e i lavoratori di Italtel sciopereranno per tre ore a inizio turno e saranno in presidio davanti alla sede di Settimo Milanese (Milano) per protestare "contro il cambiamento di clima - scrivono Fiom Cgil e Fim Cisl - che si sta determinando anche a seguito del fatto che Exprivia, società Ict di Molfetta, detiene oggi la maggior parte delle azioni di Italtel". Nel corso dello sciopero si tiene anche una conferenza stampa, alle ore 10.30, davanti ai cancelli dell'azienda (in via Reiss Romoli). Nei giorni scorsi Fim Fiom e Uilm nazionali avevano lamentato che "nei colloqui fatti a un certo numero di addetti per convincerli ad accettare l’incentivo all’esodo, si fossero commesse violazioni dello Statuto dei lavoratori attraverso domande improprie e totalmente indiscrete sulla vita privata dei lavoratori".
Mercoledì 11 aprile si è svolto presso l’Assolombarda un incontro fissato proprio per "chiarire questo aspetto e per verificare l’accordo sottoscritto alla fine dell’anno scorso per gestire i lavoratori in esubero per il 2018. Alla fine di giugno probabilmente saremo di fronte a una quarantina di eccedenze che, a sorpresa, l’azienda vorrebbe inserire in un reparto creato ad hoc, una sorta di limbo che servirebbe, a detta dell’azienda, per fare formazione ed essere ricollocati. Peccato che mai in passato si è creata una divisione, che è stata subito ribattezzata 'reparto confino' che avesse scopi come questi".
Fiom e Fim sottolineano che si vuole "creare una struttura per separare i lavoratori, con l’evidente rischio che l’isolamento produca eventuali vessazioni, come già accaduto nei colloqui. Tra l’altro, molte delle risorse che entrerebbero nella nuova divisione sono state appena formate per essere riqualificate, hanno ottenuto certificazioni importanti, ma non sono mai state ricollocate. Italtel nel frattempo sta facendo decine di assunzioni di giovani lavoratori neolaureati. Perché non fare lo sforzo di ricollocare veramente gli altri lavoratori? Italtel è una storica azienda di telecomunicazioni che aveva prodotti di punta e lavoratori ultraqualificati. In che direzione sta andando? E come intende gestire le relazioni industriali e le risorse umane? Fim e Fiom di Milano ritengono che la strada intrapresa non sia quella giusta, per questo lotteranno con i lavoratori contro una dequalificazione delle competenze e per diverse relazioni aziendali".