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Nel 2011 i minori vittime di tratta e sfruttamento sono 5,5 milioni in tutto il mondo. E' quanto emerge dal rapporto presentato oggi (21 agosto) da Save the Children. In particolare, spiega l'organizzazione umanitaria, le vittime di tratta sono pari a 1,2 milioni secondo le stime. Se si considerano tutti quelli che subiscono uno sfruttamento sessuale o lavorativo - però - il numero tocca 5,5 milioni, ovvero il 26% delle vittime totali (20,9 milioni).
In Italia il fenomeno sta crescendo, soprattutto per l'inarrestabile flusso di migranti minori e non accompagnati, quindi ad alto rischio sfruttamento. Questo un altro passaggio del dossier "I piccoli schiavi invisibili". Nel nostro paese si registra una mancanza cronica di dati aggiornati ma, sottolinea l'indagine, sono significativi i 280 minori identificati come vittime di tratta o schiavitù in procedimenti penali del periodo 2004-2011.
I giovani sfruttati provengono soprattutto dall'Europa orientale e balcanica, in secondo luogo ci sono i figli di stranieri nati in Italia e quelli proveniente di Africa e Asia. Oltre 100 minori vittime di tratta che hanno beneficiato di programmi di assistenza specifici nel 2011. I minori che si prostituiscono in strada vengono stimati tra le 1.600 e 2.000 unità.
C'è "particolare preoccupazione", prosegue Save the Children, per i minori non accompagnati. E' il caso delle giovani nigeriane giunte fra il 2011 e l'agosto 2012 via mare, alcune delle quali vittime dello sfruttamento sessuale in aumento costante.
Altri rischi di sfruttamento - aggiunge il rapporto - riguardano anche circa 1.300 afghani che per loro volontà sono solo "in transito" nel nostro paese e quindi risultano "invisibili", oppure circa 900 minori egiziani giunti in Italia tra il 2011 e il 2012, con debiti di viaggio e l'obiettivo di aiutare le famiglie di origine.