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Verificare, alla luce della nuova legislazione, quali ammortizzatori sociali utilizzare al fine di completare il piano di riorganizzazione complessa di Italcementi avviato nel 2013: è questo lo scopo del confronto che si è aperto ieri, 14 ottobre, tra Italcementi e le tre organizzazioni sindacali di settore, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, dato che l'accordo sulla Cigs in essere, che interessa attualmente 440 persone, scade il prossimo 31 gennaio.
“Da primi approfondimenti, pare non sia possibile prorogare la CIGS in corso – spiegano Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil in una nota - conseguentemente si stanno studiando soluzioni alternative che potrebbero permettere anche una copertura più ampia rispetto ai programmi iniziali.Una delle ipotesi potrebbe prevedere l'utilizzo della Cigs per cessazione totale attività per gli stabilimenti di Monselice e Scafa, già sospesi da anni, nonché la cessazione parziale per gli stabilimenti di Castrovillari, Sarche di Calavino e Salerno che si potrebbe concludere a gennaio 2017”.
“Cigs per riorganizzazione per i restanti lavoratori del gruppo - continuano i sindacati - che potrebbe portare ad un copertura sino a settembre 2017, quindi anche oltre quelle che erano le prospettive del precedente piano. L'azienda tra l'altro, riconferma tutte le misure integrative, già concordate, a sostegno del reddito dei lavoratori”, continua la nota.
Le segreterie nazionali di Fillea, Filca e Feneal, insieme al Coordinamento delle RSU di Italcementi, hanno chiesto all'azienda di effettuare congiuntamente, ulteriori approfondimenti sulla nuova legislazione, al fine di evitare la Cigs per cessazione, sia essa parziale o totale. L'azienda ha convenuto sulla necessità di questi approfondimenti, che saranno effettuati nelle prossime settimane. Le parti si sono aggiornate al 2 novembre 2016.