Per la vertenza Italcementi, oggi, giovedì 5 maggio, è stato il giorno dell’incontro con Heidelberg cement al ministero dello Sviluppo economico. Presenti erano anche i rappresentanti di Feneal, Filca e Fillea di Bergamo, che, come i rispettivi nazionali, hanno parlato di un confronto che va “valutato positivamente, sia perché ha visto la partecipazione, per la prima volta, di esponenti di Heidelberg cement sia perché, da parte del governo, è stata ribadita la volontà di seguire la vertenza e d'intervenire per salvaguardare i livelli occupazionali di Italcementi, dopo l’acquisizione da parte del gruppo tedesco”. Al vertice hanno partecipato il viceministro Teresa Bellanova, Andreas Schnurr, responsabile delle risorse umane mondo di Heidelberg cement, i rappresentanti delle regioni interessate (tra i quali il governatore della Lombardia) e i rappresentanti sindacali territoriali.

“L’azienda – riferiscono in una nota unitaria le segreterie nazionali dei sindacati delle costruzioni – ha ripresentato il piano industriale annunciato alla stampa nelle scorse settimane, ribadendo che, per quanto riguarda il settore di ricerca e sviluppo dei materiali, è confermato il suo interesse a mantenere la sede a Bergamo, mentre per il personale che si occupa dell'assistenza ai siti produttivi la sede verrà spostata in Germania, presso Heidelberg”.

E proprio a questo proposito, le tre sigle, anche di Bergamo, hanno chiesto che sia rivisto il piano, “che dovrà prevedere un consistente incremento degli organici al centro di ricerca di prodotto (I.lab), poiché diventerà il punto di riferimento mondiale. Inoltre, chiediamo che sia costituito, sempre a Bergamo, un satellite di Hc per il centro tecnico (ex Ctg), da cui far partire i tecnici a supporto di tutta l’area del Mediterraneo, e che siano mantenuti inalterati i siti produttivi presenti oggi in Italia, almeno sino al 2020. Tutti questi processi dovranno essere sostenuti, oltre che da programmi di politiche attive, da ammortizzatori sociali, che accompagnino il futuro piano industriale. Fondamentale sarà anche l’apporto che le regioni interessate, in collaborazione con il Governo, potranno assicurare. Ad esempio, la Regione Lombardia è intervenuta, dichiarando ampia disponibilità in tal senso. È stato un primo incontro interlocutorio, in attesa del nuovo vertice, in calendario lunedì 30 maggio”. Ricordiamo che il piano industriale, presentato da Hc a mezzo stampa, prevede, a regime, esuberi per 415 dipendenti di Bergamo, più altri 250 circa negli altri siti produttivi: questi lavoratori potrebbero essere licenziati a settembre 2017.