Si apre oggi (22 gennaio) il sipario sulla complessa procedura per le iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado. Come ogni anno si rinnova il patto tra Stato e cittadini relativo al diritto all’istruzione, sancito nella nostra Costituzione. Ma iscrivere i propri figli ad una scuola non è solo compilare un modulo online: la compilazione è l’atto finale di un percorso. L'iscrizione, per poter essere espressione di una scelta davvero libera, consapevole e correttamente orientata, deve potersi basare su un’adeguata e corretta informazione in merito all'istituto scolastico scelto, ai tanti aspetti della sua identità oltre che della sua attività. La scelta della scuola e del percorso avverrà nelle prossime settimane in una situazione di incertezza senza precedenti.

Le iscrizioni online
Anche quest’anno le iscrizioni si effettueranno esclusivamente online tramite lo specifico sito del Miur raggiungibile all’indirizzo www.iscrizioni.istruzione.it per le prime classi di ogni corso di studi (primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado), comprese, da quest’anno, le scuole in lingua slovena. Le iscrizioni online non sono possibili per la scuola dell’infanzia, le scuole delle province di Aosta, Trento e Bolzano, i corsi per l’istruzione per gli adulti compresi quelli attivati presso le sezioni carcerarie, per gli alunni in fase di preadozione.

Le scadenze
Dal 15 gennaio 2016, alle ore 8:00, le famiglie possono già avviare la fase della registrazione al portale delle iscrizioni online www.iscrizioni.istruzione.it Le domande si possono presentare dalle ore 8:00 del 22 gennaio 2016 alle ore 20:00 del 22 febbraio 2016. Per i percorsi di istruzione per gli adulti i termini saranno fissati con successiva nota ministeriale.

Cosa fare per iscrivere i ragazzi alle scuole prescelte
Le famiglie individuano la scuola che le interessa (molte informazioni sono disponibili nell'applicazione "Scuola in chiaro"); registrano e inviano la domanda di iscrizione attraverso il sistema "iscrizioni online" o attraverso il servizio di supporto attivato dalla scuola destinataria della domanda. In subordine, qualora necessario, anche le scuole di provenienza offriranno il medesimo servizio di supporto. Le famiglie possono indicare uno o due altri istituti scolastici di proprio gradimento dove indirizzare la domanda nel caso non possa essere accolta nell'istituto prescelto; ricevono dal sistema informazioni costanti sui passaggi della domanda d'iscrizione da una scuola all'altra sino all'accettazione finale possono presentare una sola domanda di iscrizione. In caso di genitori separati o divorziati, anche se l'affidamento non è congiunto, la richiesta di iscrizione deve essere sempre condivisa dai genitori. A tal fine nel modulo di domanda il genitore che lo compila dichiara di avere effettuato la scelta in osservanza delle specifiche disposizioni del codice civile che richiedono il consenso di entrambi i genitori.

Se non c'è posto e la domanda non viene accolta
Sarà direttamente il sistema, su segnalazione della scuola prescelta, a smistare le domande non accolte ad altro istituto rispettando le preferenze indicate dalla famiglia nel modulo di iscrizione. È evidente che, quando si verifica il caso di domande eccedenti rispetto alla disponibilità di un singolo istituto, si crea una situazione molto delicata, nella quale possono verificarsi scorrettezze e discriminazioni nei confronti dei soggetti più deboli. Una situazione cui riservare grande attenzione. Sarà necessario valutare tutte le domande pervenute sulla base dei criteri predefiniti dal Consiglio di Istituto, stilare una graduatoria e segnalare al sistema le domande eccedenti.

Alunni con disabilità e con Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa)
Anche le iscrizioni degli alunni con disabilità vanno effettuate nella modalità online, ma i genitori devono anche presentare alla scuola prescelta la certificazione rilasciata dalla Asl di competenza corredata dal profilo dinamico-funzionale. I genitori degli alunni con Dsa, oltre ad effettuare l'iscrizione alla scuola prescelta in modalità online, devono presentare alla scuola prescelta la diagnosi rilasciata ai sensi della legge 170/10 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” e secondo quanto previsto dall'accordo Stato Regioni del 24 luglio 2012.

Alunni con cittadinanza non italiana
La circolare 22/15 ribadisce che per gli alunni con cittadinanza non italiana si applicano le stesse procedure di iscrizione previste per gli alunni con cittadinanza italiana. La circolare prevede che “…anche per gli alunni con cittadinanza non italiana sprovvisti di codice fiscale è consentito effettuare la domanda di iscrizione online. Una funzione di sistema, infatti, consente la creazione di un cosiddetto “codice provvisorio”, che, appena possibile, l’istituzione scolastica dovrà sostituire sul portale Sidi con il codice fiscale definitivo”.

Insegnamento della religione cattolica (Irc) e attività alternative
Per l’insegnamento della religione cattolica e le attività alternative, la circolare prevede che la facoltà di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica viene esercitata dai genitori (o dagli studenti negli istituti di istruzione secondaria superiore), al momento dell’iscrizione, mediante la compilazione dell'apposita sezione online del modello di domanda. La scelta ha valore per l’intero corso di studi e, comunque, in tutti i casi in cui sia prevista l’iscrizione d’ufficio, fatto salvo il diritto di modificare tale scelta per l’anno successivo entro il termine delle iscrizioni. La scelta delle attività alternative è operata, all'interno di ciascuna scuola, utilizzando in modalità cartacea l'allegato C alla circolare 22/15 sulle iscrizioni. Tale allegato deve essere compilato dagli interessati entro i tempi di avvio delle attività didattiche, per consentire agli organi collegiali la programmazione di inizio d’anno. La scelta relativa alle attività alternative all’insegnamento della religione cattolica trova concreta attuazione attraverso diverse opzioni: attività didattiche e formative, attività di studio e/o di ricerca individuali con assistenza di personale docente,,libera attività di studio e/o di ricerca individuale senza assistenza di personale docente (per studenti delle superiori), non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della religione cattolica.

Le iscrizioni tra rapporto di autovalutazione (Rav) e piano triennale di offerta formativa (Ptof)
La scuola è da sempre abituata a confrontarsi con acronimi, ai più, incomprensibili. Quest’anno le iscrizioni si incrociano con due di queste sigle: Rav e Ptof. Il Rapporto di autovalutazione (Rav) è il documento in formato elettronico, presente nel portale “Scuola in chiaro”, nel quale dovrebbero essere indicati i punti di forza e di debolezza di ogni scuola e le aree e i processi di miglioramento. Dall’analisi di quanto è accaduto a partire da settembre 2014 (consultare lo specifico canale del sito della Flc Cgil, http://www.flcgil.it/tag/valutazione/), quello che doveva essere un uno strumento di “apprendimento organizzativo” dell’intera comunità professionale di ogni singola istituzione scolastica, si è trasformato in un adempimento formale. Insomma l’obiettivo non era di avviare un processo, l’autovalutazione di istituto, ma quello di compilare un format, il Rav appunto. Le motivazioni di questo modo di operare sono descritte in maniera esemplare dalla circolare ministeriale 22/15 sulle iscrizioni: fornire dati comparativi tra scuole il più delle volte schiacciati su un unico indicatore, i test standardizzati, su cui far convergere l’attenzione dell’opinione pubblica.

Il Piano triennale dell’offerta formativa (Ptof), secondo la legge 107/15, “è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia”. In questo documento dovrebbero essere indicati anche i fabbisogni in termini di personale per la realizzazione dell’offerta formativa che dovrebbero essere verificati dagli uffici scolastici regionali. Secondo Miur questo documento dovrebbe essere caricato sul portale “Scuola in chiaro” prima dell’avvio delle iscrizioni online. Tutto questo dovrebbe essere fatto senza che le scuole siano a conoscenza in maniera precisa di quanti e quali docenti avranno a disposizione nel triennio (o nell’anno) successivo. In questo senso, è del tutto evidente che il richiamo al Piano triennale dell’offerta formativa, quale strumento a supporto della scelta delle famiglie, appare, per lo meno, incongruente: alla data del 15 gennaio (o al 22 febbraio) le scuole, a parte i vigenti percorsi ordinamentali, non saranno in grado di fornire informazioni attendibili sull’offerta formativa dell’anno scolastico 2016/17. È forte il rischio che le scuole facciano promesse che non potranno essere mantenute, con conseguenti contenziosi con le famiglie e all’interno delle singole istituzioni scolastiche. Tra torsioni classificatorie, competizioni tra scuola, incertezze sull’offerta formativa si aprono le procedure di iscrizione per milioni di ragazzi e i loro genitori.

Gigi Caramia è sindacalista della Flc Cgil