Voci insistenti sostengono che sono state dismesse anche le ultime attrezzature utili per svolgere le corse all'interno dell'ippodromo Caprilli di Livorno, e l'Slc provinciale interviene per esprimere tutta la propria indignazione, dopo aver tentato, per mesi, di difendere sorti di struttura e lavoratori, e chiede un dibattito pubblico con tutta la città.
“Per effetto delle scelte operate dall'amministrazione del Comune di Livorno – commenta Beppe Luongo, segretario Slc di Livorno –, proprietario dell'ippodromo e della fu Labronica Corse Cavalli, il 28 ottobre, con il ritiro delle dotazioni minime indispensabili a poter eventualmente svolgere le corse in un ippodromo storico e unico nel panorama nazionale, che a tal fine fu donato a Livorno, si è arrivati davvero e purtroppo alla fine di una storia che legava la passione di molti cittadini alla cultura del cavallo e alle occasioni di lavoro - anche precario ma ricorrente di stagione in stagione - per molti giovani che di quel lavoro, anche precario, avevano bisogno. Di chi sono le responsabilità? Chi ha compiuto le scelte che hanno portato prima al fallimento della Laronica e poi, il 27 ottobre al sequestro/vendita, per una manciata di euro, l'attrezzatura per fare le corse al Caprilli? Chi se ne vanta? Sarebbe interessante sapere che fine faranno, davvero, i cavalli e gli operatori. Sarebbe interessante avere la possibilità di un vero confronto pubblico sul merito, ma ci vorrebbe un coraggio, paritetico e uguale, tra i vari soggetti che hanno determinato la situazione attuale”.
L'Slc, di fronte a una situazione che sta precipitando rapidamente e inesorabilmente, pretende un dibattito pubblico sul Caprilli, per la tradizione che rappresenta e per il bacino di occupazione che è stato perso. “Lanciamo la nostra sfida in modo trasparente a tutti gli attori che hanno avuto una parte in questa partita a perdere, a cominciare dal Sindaco Nogarin e da chi lo ha sostenuto e lo sostiene! Ma senza voler trascurare nessuno – sostiene la segreteria sindacale –. Noi lo proponiamo e ci siamo: vedremo nei prossimi giorni chi dispone di determinazione pari alla nostra per realizzarlo”.
Un pubblico dibattito sull'ippodromo e sulla sua fine sarà, secondo l'Slc, l'occasione per chiedere anche del destino degli otto Lavoratori a cui tutti "vogliono bene", ma che sono e restano tutt'oggi, disoccupati aggiunti alla crisi livornese, senza prospettive concrete di soluzione “Sarà l'occasione per chiedere chiarimenti circa gli approfondimenti, solennemente promessi nell'ambito della Commissione tre del Comune di Livorno, circa la mobilità tra le partecipate in ambito regionale – conclude Luongo –. Sarà, soprattutto, l'occasione per chiedere, ancora una volta, cosa s'intende fare di quest'area - Fu Ippodromo di Livorno e Ceschina - sottratta ai livornesi, ma per farlo, bisogna avere un'idea concreta e una volontà di trasparenza vera per il governo della città. Non basta mettersi le dita negli occhi con l'opposizione".