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Dopo oltre un anno di trattative, all'alba di mercoledì 25 gennaio a Roma, tra Assoelettrica Confindustria, Utilitalia Confservizi, Energia Concorrente, Enel, Gse, Sogin, Terna e i sindacati del settore Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil è stata siglata l'ipotesi d'accordo per il rinnovo del contratto del settore elettrico (oltre 53 mila i lavoratori interessati), scaduto il 31 dicembre 2015.
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L'intesa sottoscritta prevede un aumento complessivo di 105 euro, di cui 70 sui minimi contrattuali, 20 euro sul premio di produttività, 15 euro sul “welfare contrattuale” (5 euro sull’assistenza integrativa sanitaria dal 1 gennaio 2017; 5 euro sulla previdenza integrativa dal 1 gennaio 2017; 5 euro sulla premorienza dal 1 gennaio 2018). L'aumento medio sui minimi di 70 euro è distribuito in due tranche: 35 euro dal 1 febbraio 2017, 35 euro dal 1 aprile 2018.
Per quanto attiene al premio di produttività (210 euro nel 2017, 280 euro nel 2018: complessivamente 20 euro mensili a regime), al termine della vigenza contrattuale – e in relazione alle variazioni in positivo o negativo dell'inflazione consuntivata – si procederà al trasferimento sui minimi dell'importo. Una volta ufficializzati i dati consuntivi di inflazione nel triennio, se il tasso di inflazione sarà uguale o superiore a quanto previsto alla firma del rinnovo (2,7 per cento), l'importo stanziato dei 20 euro sarà inglobato nei minimi contrattuali; se inferiore, si procederà all'inglobamento nei minimi dell'inflazione e alla stabilizzazione della differenza sul premio di produttività. Una delle innovazioni contrattuali è costituita da un “welfare aziendale” orientato alle attuali esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie.
“Anche con questa intesa – dicono soddisfatti Emilio Miceli, Carlo De Masi, Paolo Pirani, rispettivamente segretari generali di Filctem, Flaei, Uiltec – abbiamo voluto ribadire la centralità del contratto nazionale e del lavoro, il potere d'acquisto del salario attraverso un congruo incremento dei minimi, il miglioramento del welfare contrattuale e delle prestazioni lavorative”.
Una novità di rilievo è rappresentata dalla clausola di salvaguardia occupazionale: accanto all'immediata operatività di strumenti finalizzati alla ricollocazione all'interno del settore stesso, è prevista la costituzione di un fondo di solidarietà di settore. Inoltre imprese e sindacati hanno firmato un avviso comune finalizzato a potenziare l'Osservatorio permanente dell'energia presso il ministero dello Sviluppo economico per affrontare i temi legati alla transizione energetica e richiedere al governo un confronto sia sulle esigenze strategiche del settore elettrico, sia sugli strumenti per garantire la tutela dell'occupazione nel settore.
L'altra novità è costituita dalla riunificazione dei due contratti presenti nel settore, vista la partecipazione alle trattative e alla stesura dell'ipotesi di accordo dell'associazione datoriale “Energia Concorrente”, che nella precedente tornata contrattuale non aveva aderito al contratto di settore. L'ipotesi di accordo stipulata – fanno sapere i sindacati - sarà unitariamente e immediatamente sottoposta all'approvazione delle assemblee dei lavoratori.
“Penso che abbiamo fatto un buon lavoro. Il contratto degli elettrici risponde alla necessità di certezze nella erogazione del salario (105 euro nel triennio) e prosegue con una importante funzione nel contratto nazionale nella distribuzione della produttività”, aggiunge Miceli. “Si crea così un nesso tra contrattazione nazionale ed aziendale”, prosegue. In aggiunta, attraverso il salario di produttività, si pone l'esigenza di verificare le differenze inflattive anche queste legate da un intreccio tra contratto nazionale ed aziendale”. “È un modello completo ed interessante – aggiunge Miceli – perché fa sintesi tra un indicatore macroeconomico, l'inflazione, e uno aziendale, la produttività.”.“ Da questo modello si può partire perché è un modello equilibrato in grado di coniugare l'indispensabile difesa del potere di acquisto con la distribuzione della produttività. Ci sembra un buon passo avanti”, ha concluso il dirigente sindacale.