"Intesa Sanpaolo group service pone in vendita, su un noto portale di annunci immobiliari, come fosse una qualsiasi dépendance di campagna, palazzo Carafa e l’annessa cappella del Monte di Pietà, già proprietà del Banco di Napoli. Abbiamo ripetutamente chiesto, negli incontri ufficiali che si sono susseguiti di recente, quali fossero le intenzioni del gruppo, in merito alla destinazione del prestigioso complesso monumentale". Così, in un comunicato congiunto, Walter Schiavella, commissario della Camera del lavoro metropolitana di Napoli e Susy Esposito, segretaria della Fisac di Napoli e Campania.
"Nell’incontro del 14 luglio 2016, l’azienda aveva rassicurato che il plesso, di concerto con la Soprintendenza alle Belle Arti, era stato oggetto d'interventi di ristrutturazione e che finalmente si delineava una prossima apertura, con la restituzione del palazzo Carafa e della cappella di Pietà alla fruibilità per i cittadini e per i tanti turisti che quotidianamente vi si recano per visitarlo, essendo il complesso inserito nelle guide turistiche di Napoli", continuano i sindacalisti.
"In questi giorni, la notizia sugli organi di stampa della messa in vendita del complesso. Un palazzo che vede l'interessante cappella del Monte di Pietà, con sculture di Pietro Bernini e affreschi di Battistello Caracciolo, ma che ha l'alto valore storico e intrinseco di rappresentare la protezione del popolo dagli usurai, tema ancora oggi, purtroppo, devastante. Ci saremmo aspettati dal gruppo Intesa una maggior attenzione a un territorio che già non usufruisce d'investimenti delle fondazioni, perchè ne è privo. Ci saremmo aspettati che la 'banca del Paese' intervenisse fattivamente, donando alla città e ai napoletani un polo museale. Interverremo con determinazione anche sulle istituzioni locali, affinchè non si concretizzi un ulteriore 'scippo' a Napoli", concludono i due dirigenti sindacali.