“La semplice verità è che l’accordo separato in Banca Intesa si basa su un taglio del salario di circa il 40% a fronte di un aumento dell’orario di lavoro pari a 10 ore mensili”. E’ quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari, in merito all’accordo sottoscritto tra Intesa Sanpaolo e sindacati, senza
la Cgil.
“Non abbiamo dubbi – prosegue il dirigente sindacale - che tali clausole saranno accettate dai giovani che in questo modo troveranno un’occupazione, il problema non riguarda loro, ma la moralità di un’intesa che scarica totalmente sulle loro spalle, senza per altro risolverli, i problemi di competitività dell’azienda. Avevamo dato ampia disponibilità a ricercare soluzioni meno inique, è invece prevalsa un’idea aberrante che trasforma il lavoro da un diritto ad un ricatto, tanto più odioso in quanto consumato a danno delle fasce più deboli del mercato del lavoro”.
Riferendosi poi alle parole dei segretari generali di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti nel corso della conferenza stampa di questa mattina, Solari aggiunge: “Ogni trionfalismo o giudizio superficiale sulla Cgil è quanto mai fuori luogo, visto che quell’intesa apre un sentiero colmo di pericoli per tutti, sia per chi è occupato che per chi cerca un lavoro. E il delirio di onnipotenza non si ferma qui. Nel tempo rimanente vedo che si lanciano strali e minacce alla Banca d’Italia, rea di non aver assunto con la sollecitudine necessaria l’intesa separata sulla struttura contrattuale. Banca d’Italia farà quello che riterrà, ma non sarebbe male tornare con i piedi per terra, se non altro per la drammaticità della crisi occupazionale che il Paese attraversa”.
“L’idea di essere i soli detentori della verità, la indisponibilità reiterata a sottostare a qualsivoglia verifica democratica e il disprezzo di ogni altra opinione sono tratti preoccupanti per ognuno, tanto di più se si vuole rappresentare i lavoratori”, conclude Solari.