"Il governo produca qualche iniziativa parlamentare per contrastare una crisi di cui è insopportabile sentir dire ‘prima o poi passerà’, piuttosto che annunciare un nuovo intervento censorio sulle intercettazioni". È quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, in merito alle iniziative annunciate oggi dal premier Berlusconi.
"Con un rituale ormai monotono, ma non per questo meno grave, - osserva il sindacalista - il presidente del Consiglio appena finisce nei guai annuncia un intervento censorio sulle intercettazioni e rilancia sulla galera per gli operatori dell’informazione. Naturalmente anche questa volta le intercettazioni saranno ammesse solo per reati che non lo riguardano".
"Basta - prosegue Fammoni - con gli attacchi all’informazione, alla magistratura, leggi ad personam, retroattività sulla giustizia. Se ne facciano una ragione: gli attacchi alla informazione in Italia non passano, già più volte l’intervento sull’informazione e le intercettazioni è stato respinto e sarà così anche questa volta da un amplissimo movimento democratico".
Intercettazioni: Fammoni, governo pensi a crisi
2 novembre 2010 • 00:00