"Se il governo pensa, stringendo i tempi su una legge sbagliata, di evitare la protesta dei cittadini si sbaglia di grosso". Lo ribadisce Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, alla vigilia dell'avvio della discussione parlamentare del provvedimento sulle intercettazioni telefoniche.
"Mercoledì 5 ottobre, giorno di avvio della discussione in aula – fa sapere Fammoni – saranno ancora in piazza del Pantheon per un presidio di protesta il Comitato per la libertà di informazione, tante associazioni e tanti cittadini che ritengono sbagliata e incostituzionale una legge che vuole negare il diritto dell'opinione pubblica ad essere informata e vuole gettare sabbia nei meccanismi della giustizia".
"Denunceremo ancora questa insensata protervia del governo – spiega il segretario confederale della Cgil - nel momento più grave di crisi che il paese attraversa invece di parlare di tutele del lavoro e di sviluppo, il Parlamento viene intasato dai problemi personali e giudiziari del presidente del Consiglio. E poi continueremo. Se la legge passerà alla Camera per tutto il percorso di discussione al Senato con tante iniziative locali e nazionali. Continueremo anche se sarà definitivamente approvata sollevando gli evidenti problemi di costituzionalità rispetto all'art.21".
"Io ci sarò", sarà lo slogan di tanti cittadini italiani contrari che manifesteranno contro questo blitz, perché non sia approvato un provvedimento sbagliato che manomette diritti costituzionali.
Intercettazioni: Cgil, mercoledì di nuovo in piazza
3 ottobre 2011 • 00:00