"Giuro che se e quando la legge bavaglio sarà approvata mi impegnerò a fare prevalere sempre e comunque il dovere di informare e il diritto di essere informati. Giuro che attraverso tv, radio, giornali, siti e blog e con qualsiasi altro mezzo possibile darò qualsiasi notizia che rivesta i requisiti del pubblico interesse e della rilevanza sociale come prevedono le sentenze europee, i valori costituzionali e la legge istitutiva dell'ordine dei giornalisti". Recita così il giuramento pubblicato oggi dal sito Articolo21.org e diffuso nel pomeriggio davanti a Montecitorio alla manifestazione
contro il ddl intercettazioni.

"E' una sorta di giuramento di Ippocrate scritto da giornalisti per i giornalisti e per chi si occupa di informazione" afferma il direttore di Articolo21 Stefano Corradino, tra i primi firmatari del giuramento insieme Giuseppe Giulietti, Federico Orlando, Tommaso Fulfaro, Stefano Corradino. "Questo non solo perché questa norma ingiusta ed incivile si propone di colpire giornalisti ed editori ma anche di oscurare l'opinione pubblica e di rendere impuniti corrotti e corruttori. Per questo - conclude Corradino - giuriamo di partecipare a tutte le manifestazioni che avranno come obiettivo di contrastare i bavagli alla libertà di espressione".

"Se passerà il ddl sulle intercettazioni comprese le norme che prevedono il carcere per i cronisti, ci autodenunceremo tutti e chiederemo di essere incarcerati. Siamo tutti giornalisti". Così il portavoce dell'Italia dei Valori Leoluca Orlando durante il suo intervento al sit in di piazza Montecitorio.

Di "cambiamento di regime"
parla invece Stefano Rodotà, sottolineando che "quando si'attacca la possibilità di informare i cittadini, si tocca uno dei cardini della democrazia". L'ex garante della privacy denuncia che 'l'articolo 21 della costituzione sta in quella parte della Carta, la prima, che alcuni politici, ipocritamente, hanno assicurato di non voler modificare". Per Rodotà è possibile tutelare la privacy delle persone non implicate nelle indagini senza arrivare a queste conclusioni".

"Stiamo assistendo ad un golpe strisciante", dice il portavoce dei Verdi Angelo Bonelli, sottolineando che il provvedimento "procura gravi danni alla legalità e fa un vero e proprio attentato alla democrazia". "Dopo aver imbavagliato i giornalisti, e ammanettato 'virtualmente' i magistrati, Alfano e Maroni, dovrebbero avere il pudore - dice Claudio Fava, coordinatore della segreteria di Sel - di non andare a Palermo domenica a ricordare il sacrificio di Falcone".