All’Inrca, l’Istituto nazionale di ricovero e cura per anziani di Ancona, arrivano gli infermieri e operatori socio-sanitari interinali: si è così arrivati a coprire professionalità fondamentali per garantire assistenza nelle unità operative dell’azienda.

A giorni, si provvederà a deliberare la possibilità di fornire lavoro temporaneo di personale infermieristico e operatori socio-sanitari da reperire da agenzie esterne. Questa decisione è stata comunicata ai componenti Rsu e sindacati di categoria durante la trattativa del 21 settembre. “L’annuncio – si legge in una nota delle Rappresentanze sindacali unitarie – ha sollevato immediate proteste da parte dei presenti, che hanno rigettato al mittente la decisione ribadendo in alternativa di dotarsi oltre che dei concorsi pubblici anche di avvisi pubblici per la copertura di eventuali assenze di maternità o assenze improvvise. L’amministrazione ha spiegato i motivi del ricorso a convenzioni con agenzie interinali che ovviamente non hanno convinto i componenti Rsu e i sindacati di categoria”.

“Si vive in un periodo di precariato e di crescente abbassamento della qualità assistenziale – proseguono le Rsu – e siamo convinti che questo non può che comportare un peggioramento delle già precarie condizioni degli infermieri e operatori socio-sanitari e in particolare della nostra utenza. Da tempo, gli infermieri e gli operatori socio-sanitari affrontano disagi non più tollerabili che stanno pregiudicando il loro equilibrio psico-fisico; quindi i sindacati di categoria ritengono non ammissibile che un paese civile utilizzi il lavoro esterno per coprire carenze di elevate professionalità. Gli infermieri sono professionisti laureati, iscritti al proprio collegio e non si capisce perché questa azienda voglia erogare un’assistenza a singhiozzo”.

Rsu e sindacati di categoria sottolineano che occorre “una stabilizzazione di personale con l’obiettivo di garantire un’assistenza adeguata e delle cure sicure”. “La problematica di poter reperire infermieri e operatori socio-sanitari è nota e, quindi, è prevedibile una programmazione con un percorso di reclutamento, attraverso magari avvisi pubblici per contratti a tempo determinato. L’auspicio è che l’amministrazione faccia marcia indietro. I sindacati faranno la loro parte per mantenere alta la dignità di tutti i dipendenti” concludono.