Nel giorno del passaggio definitivo alla nuova proprietà, la trattativa per il passaggio della Innse alla ditta bresciana Camozzi sembra bloccarsi di nuovo e la reazione dei lavoratori di via Rubattino, da mesi in lotta per riavere il lavoro, non si fa attendere. Gli operai ieri per due ore hanno tenuto bloccato il figlio del vecchio proprietario all’interno del capannone.

Una decisione presa dopo l'arrivo di notizie poco incoraggianti nel pomeriggio, filtrate dalla Prefettura dove le parti sono rimaste fino a tarda sera. C’era ancora da mettere la firma definitiva all’accordo e sancire così la nascita della nuova Innse.

"Genta (il vecchio proprietario) sta bloccando la trattativa", è la voce che rimbalza tra gli operai. Dal presidio fuori dai cancelli - come racconta oggi un articolo su Repubblica - una ventina di lavoratori decide allora di entrare nella fabbrica, dove il figlio Armando Genta si sta occupando di raccogliere alcuni rottami da portare via per sgomberare il campo al nuovo proprietario Camozzi. E dove ci rimane fino alle sette e mezza di sera, sotto stretta osservazione degli operai, marcato a uomo quando si avvicina a un’uscita e inondato di richieste affinché chiami il padre per sbloccare la partita. "Senza certezze di qui non ci si muove", si dicono tra di loro, così comunicano a chi li chiama.

Il blocco pacifico si è concluso dopo due ore quando c’è una certezza: "Ci hanno comunicato che Genta firmerà", dicono gli operai riuniti in circolo per decidere il da farsi. "Non c’è più motivo di stare qui dentro, sciogliamo le righe, via".