190 milioni di euro per infrastrutture ed altre per edifici scolastici, opere di depurazione per il ciclo dei rifiuti, dell’efficientamento energetico di edifici pubblici. 70 milioni per il dissesto idrogeologico per i Comuni del Subappennino, subito spendibili. Per interventi sociali e socioassistenziali circa 12 progetti finanziati in Capitanata, quasi 80 milioni di euro. In totale, per la provincia di Foggia, sono a disposizione 635 milioni per infrastrutture e sviluppo.
È nota, per la Cgil locale, la grave emergenza sociale che riguarda la provincia di Foggia, con la disoccupazione al 39,3%, che sale al 51,4 per i giovani tra i 18 e 24 anni. Il reddito da pensione si ferma a 672 euro mensili, mentre quello da lavoro a 15.000 euro medi annui. Per effetto della crisi, si sono persi 15.000 posti di lavoro ed è aumentata l’economia sommersa, così com'è aumentato a dismisura l’utilizzo dei buoni lavoro (voucher). Inoltre, è noto l’atavico ritardo della Capitanata riguardo alla dotazione infrastrutturale che inibisce lo sviluppo anche in settori strategici come l’agricoltura, il turismo e il settore edile e il manifatturiero.
“A fronte di questa preoccupante situazione assistiamo a un comportamento sconcertante di alcune amministrazioni locali – commenta il segretario generale della Cgil di Foggia, Maurizio Carmeno -. La cabina di regia di area vasta per le infrastrutture non viene più convocata, perché quasi subito si è aperta un’assurda disputa tra il presidente della Provincia e il sindaco di Foggia, che rivendica il diritto di guida in quanto sindaco della città capoluogo. È appena il caso di ricordare che la cabina di regìa era stata riattivata a seguito della forte mobilitazione delle forze sociali”.
Secondo il sindacato, “se continua ad essere questo l’approccio - mettere al centro l’interesse di parte e non quello generale -, si corre il serio rischio di non utilizzare le preziose risorse disponibili per creare le opere necessarie allo sviluppo e al lavoro. L’acquisizione del consenso deve portare a maggiore responsabilità civile e sociale e non ad ostentare potere. Quindi, si tratta di dare concretezza all’azione politica e istituzionale in maniera fattiva, concreta, abbandonando l’esercizio di una rappresentanza sterile tutta autoreferenziale, se vuole rafforzare la democrazia e recuperare un rapporto con la cittadinanza. Pertanto, chiediamo la convocazione urgente della cabina di regìa, affinché si possa dare impulso alle progettualità e assicurare alla Regione Puglia un solido e coeso riferimento territoriale”.