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"Un'opportunità importante per il raggiungimento dell'obiettivo di un sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino ai sei anni, ma che ha bisogno di rendere concreti tre punti: valorizzare la gestione pubblica dei servizi, privilegiare l'apertura di nuovi asili e investire sulla qualità del lavoro". A sottolinearlo sono Cgil, Cisl e Uil di categoria in merito al decreto attuativo della legge cosiddetta Buona Scuola sul sistema integrato 0-6, in un giudizio espresso oggi in audizione in commissione Istruzione del Senato sullo schema di decreto.
Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl l'attuazione della delega rappresenta "un passo importante perché rende il percorso educativo da zero a sei anni un diritto effettivo di cittadinanza, come prevedono i trattati comunitari, e non più un servizio a domanda individuale. Ma questo passaggio può rendersi concreto solo attraverso l'allargamento dell'offerta di Asili nido in tutto il territorio nazionale: ancora oggi in Italia, come abbiamo denunciato, oltre 900mila bambini compresi nella fascia tra sei mesi e due anni sono esclusi dagli asili nido. Per questo crediamo che serva un investimento straordinario per aprire nuovi asili in primo luogo a gestione diretta dei Comuni, nonché superare i numerosi vincoli che negli ultimi anni hanno reso difficile la stessa sopravvivenza di esperienze di altissima qualità".
La richiesta delle categorie dei servizi pubblici di Cgil, Cisl e Uil è di modificare in tre punti, "in tre ineludibili priorità", lo schema di decreto attuativo e che sono: "Privilegiare l'apertura di Asili nido rispetto ad altri servizi, anche attraverso un rafforzamento dell'investimento dei Poli per l'infanzia; investire sulla qualità delle condizioni di lavoro e su nuove assunzioni; incrementare le risorse a disposizione del piano nazionale". Tre passaggi, per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, "'obbligati' perché non vada sprecata questa opportunità importante per il nostro paese".