"C'è la necessità di una valutazione complessiva di ciò che la rivoluzione digitale comporta. I big data degli utenti oggi vengono raccolti solo a fini politici e commerciali". Lo ha detto Cinzia Maiolini, segretaria nazionale della Slc Cgil, nel suo intervento a Torino al convegno (R)Evolution Road. Lavoro, codeterminazione, competitività, libertà e conoscenza nella quarta rivoluzione industriale. Il tema dell'informazione su web è determinante: "Occorre sapere che, se cerco in rete un rimedio per una malattia, chi l'ha scritto è davvero un medico altrimenti c'è un problema. La rete non è democratica né neutra, questo è un abbaglio lessicale".
Maiolini ha parlato della "mercificazione" dei dati: "In Amazon, quando immetto la mia carta di credito e compro qualcosa, il sito già conosce il mio gusto: è in grado perfino di consigliarmi un libro che non è ancora uscito. L'Italia su questo non ci rassicura, non dà garanzie riguardo la futura libera circolazione delle idee, anche quelle che non vendono". E ancora: "Siamo tutti monitorabili e questo modifica anche il mondo del lavoro: siamo iperconnessi, controlliamo la mail anche a mezzanotte e abbiamo l'abitudine a non scollegarci". Altro grande tema è quello della privacy: "siamo in una situazione in cui il lavoratore viene monitorato in ogni gesto, anche volontariamente attraverso la geolocalizzazione attivata dallo stesso utente. Ma c'è un problema: oggi non esiste più il consenso informato. Si chiede il consenso su un dato, poi si conserva e si usa di nuovo nel futuro. La tutela del dato individuale - inoltre - rischia di essere cancellato dai trattati internazionali di libero scambio: in tal senso il Tttip non è certo un bene, fa venire meno qualsiasi tipo di barriera commerciale. Prima di tutto i trattati devono essere definiti alla luce del sole", ha affermato (edn).