Le responsabilità degli “omicidi sul lavoro, perché non si può più parlare di morti bianche, sono dell'azienda madre, in questo caso dell'Enel”. Ad affermarlo è stato il segretario nazionale della Fiom-Cgil, Gianni Rinaldini, commentando la morte di Sergio Capitani nella centrale di Torre Valdaliga Nord. Rinaldini ha messo in evidenza che ormai “si determina un ciclo del lavoro fondato sul fatto che si produce una scomposizione attraverso un meccanismo di appalti e subappalti con l'unico criterio della riduzione dei costi”. In questo modo, oltre a rendere difficile l'individuazione delle responsabilità, “si gioca anche sul fronte sindacale. Basti pensare che l'Enel si rifiuta di incontrarci, con la motivazione che vuole parlare solo con il sindacato di categoria”.