“Sgomento e rabbia” per l'ennesima vittima sul lavoro in Umbria, un giovane lavoratore deceduto dopo una caduta, mentre svolgeva dei controlli su un tetto di eternit in un'azienda di Perugia. Ad esprimerle, per la Cgil dell'Umbria, è Vasco Cajarelli, responsabile del settore salute e sicurezza. “Oltre a chiedere che venga fatta piena luce sull'accaduto e sulle responsabilità di questa nuova tragedia – afferma Cajarelli – dobbiamo però denunciare l'attacco che proprio in questi giorni il governo Monti sta portando alle normative sulla sicurezza sul lavoro. Con il decreto semplificazioni bis, infatti – prosegue Cajarelli – si infligge un nuovo duro colpo al Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, il dlgs. 81/2008, e viene ridotta notevolmente, tra le altre cose, l'efficacia di uno strumento fondamentale come il Durc. Riteniamo, come Cgil, che questo sia del tutto inaccettabile”.
La Cgil dell'Umbria lancia poi un appello rivolto alla Regione: “Sappiamo – spiega Cajarelli – che si sta lavorando a una normativa regionale sulle cadute dall'alto, che si confermano tra le cause più frequenti di morte nella nostra regione. Come Cgil chiediamo che si possa prevedere nella legge che tutti i lavoratori che operano sopra una certa altezza abbiano l'obbligo di imbracatura. Crediamo – conclude il segretario Cgil – che sarebbe un elemento semplice ma incisivo per mettere un freno allo stillicidio”.
Incidenti lavoro: Cgil Umbria, sia obbligatoria imbracatura
19 ottobre 2012 • 00:00