“Il Decreto legge approvato il 15 di giugno prevede che dal 1° gennaio al 30 giugno 2013 le detrazioni spetteranno per una quota del 50%, invece che del 55%. Un vero colpo mortale all'intera filiera. Come si giustifica un tale provvedimento che va a colpire l'unico settore che cresce, crea sviluppo e occupazione e fa risparmiare sul costo dell'energia?” Se lo chiede, provocatoriamente, Antonio Filippi, responsabile energia della Cgil nazionale.
“È veramente incomprensibile – dichiara ancora Filippi – che per fare 'cassa' si taglia un settore come quello dell'efficienza energetica, che è uno degli obiettivi indicati anche dall'Unione europea. Chi mai intraprenderà più interventi di efficientamento energetico, quando il 'bonus' per le semplici ristrutturazioni edilizie ordinarie, sarà disponibile per lo stesso importo, con il vantaggio di non sottostare a nessun adempimento? Basterà dichiarare la ristrutturazione e ogni problema di rendicontazione scomparirà”.
“Speriamo che il Parlamento corregga e ripristini l'incentivo per l'efficienza energetica in maniera strutturale – conclude il sindacalista della Cgil –, visto che è stato e continuerà ad essere un vero volano di crescita per l'economia italiana”.
Incentivi energia: Cgil, Parlamento corregga governo
18 giugno 2012 • 00:00