“Resta per il sindacato una grande preoccupazione che può essere rimossa solo una volta che si riuscirà a stabilire la verità sulla dinamica dell’incidente. A Eni chiediamo di garantire con atti concreti, l’impegno a prevenire per il futuro eventi di tale natura, sia per chi lavora oggi in azienda, sia per l’impatto della stessa sul territorio”. A dirlo è Rosalba Cicero, segretario generale della Filctem Cgil Lombardia, dopo l'incontro presso lo stabilimento Eni di Sannazaro (Pavia) tra i sindacati di categoria (Filctem Femca e Uiltec) e i vertici dell’azienda all'indomani dell'incendio scoppiato nella raffineria. Gli stessi contatti, in modo più informale ci sono stati a livello nazionale.
“È emerso – afferma la Filctem – che l’azienda non si esprime sulle cause che hanno scatenato il rogo perché è in attesa che si sviluppino le indagini in corso, mentre ha rassicurato sul fatto che non ci sono altri impianti danneggiati oltre a quello derivato da nuovo investimento colpito dall’incidente, e che tutto il personale che lavorava nell’impianto fermo continuerà a lavorare nelle altre aree del sito”. Per quanto riguarda la popolazione, l’allarme è rientrato anche a detta dell’Arpa che ha svolto le proprie verifiche.
“L’industria chimica – conclude Cicero – da decenni investe tantissimo nella sicurezza; la stessa Eni è impegnata da sempre su questo terreno. Quando si parla dell’azienda chimica l’innovazione va di pari passo con l’investimento in termini di sicurezza e di prevenzione, ma quando emergono episodi di questa natura, è evidente che ciò che si fa non è mai abbastanza, e che probabilmente occorre fare di più, compreso investire nella gestione partecipata tra aziende e sindacato del controllo sui processi di lavorazione”.