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Itaca, la nuova associazione senza fini di lucro che favorisce l’integrazione sovranazionale, con sede a Bruxelles, è l’ultima arrivata in casa Inca ed è l’argomento dell’intervista a Morena Piccinini - responsabile del comitato direttivo nazionale Cgil, nonché presidente del patronato Cgil - andata in onda stamattina su Italia parla, la rubrica di RadioArticolo1. “Bisogna favorire in ogni modo la tutela internazionale allargando i confini, travalicando i muri, dicendo basta ai protezionismi – ha affermato la sindacalista –. Tutto questo è Itaca, il cui scopo morale è l’affermazione del diritto di libera circolazione e mobilità delle persone. La nostra esperienza in tutto il mondo, nei paesi di emigrazione degli italiani all’estero e nei paesi d’immigrazione verso l’Italia ci fa dire che l’unica soluzione è l’apertura e il dialogo, con l’obiettivo di affermare i diritti universali ovunque. Diritti previsti dai trattati europei, eppure sempre più negati e ostacolati. Perciò, Itaca vuole essere una sede che si relaziona con le varie Inca nel mondo, ma anche con il mondo dell’associazionismo, tanto da poter costruire una cultura diversa rispetto a quella che si sta affermando. Dunque, è la sede del dialogo, dell’integrazione e anche della battaglia politica per l’affermazione dei diritti. Itaca è contemporaneamente viaggio, nell’affermazione della libertà delle persone di spostarsi, ed è casa, nel senso che ovunque uno vada deve poter trovare serenità e lavoro”.
“Itaca serve materialmente a tutti, ai cittadini italiani, ai migranti, e vuole relazionarsi con le istituzioni dei diversi paesi. Noi crediamo fermamente che a livello europeo debba esistere non più solo la cooperazione com’è stata finora tra paesi, ma una base di diritto uguale per tutti e siamo fieri di aver ottenuto, attraverso la magistratura europea, il riconoscimento dei diritti che i singoli stati tendono a negare. È già attivo il sito Itacaonline.org. e sono numerosi gli iscritti all’associazione. L’iscrizione serve proprio a poter entrare nel canale interattivo, che permette di diffondere informazioni, raccogliere problemi, trasferendoli direttamente all’Inca. Quindi, anche attraverso la rete telematica si può costruire il canale dove creare iniziativa che possono poi avere una loro ricaduta in un singolo paese anziché in un altro”, ha aggiunto la dirigente sindacale.
“Il numero delle persone che si rivolgono al patronato è in crescita costante. Questo è motivo di grande soddisfazione per noi, oltretutto se paragonato al clima di rassegnazione, sfiducia e scarso credito che i cittadini hanno nei riguardi delle istituzioni, in quanto si sentono abbandonati dal sistema. Gli utenti che si rivolgono ai nostri sportelli sanno di poter trovare soggetti che li assistono e li tutelano. Noi siamo identificati dalla gente come l’unico soggetto che dà risposte e che cerca di occuparsi della loro situazione. In effetti, siamo gli unici che intervengono in questa intermediazione positiva tra il generale, il pubblico, e quelle che sono le possibilità dirette di ottenere l’esercizio di diritti individuali”, ha osservato l’esponente Cgil.