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Il progetto ha un obiettivo molto semplice, ma al tempo stesso affascinante: salvare i libri. Una missione che può sembrare quasi disperata in un Paese in cui si legge sempre meno (nei primi 9 mesi del 2012 le vendite sono calate dell’8,7% a valore e del 7,3% a copie) e in cui i continui tagli alla cultura rendono durissima la vita delle biblioteche. Ma qui si tratta di salvare libri che “rischiano la vita”, in particolare quei testi destinati al macero, la cui distruzione potrebbe farne perdere definitivamente i contenuti. E' così che nascono le “biblioteche tematiche e multilingue dei libri salvati”. Il progetto è nato per iniziativa dell'associazione di promozione sociale “Intra” (www.intra-umbria.eu) e sta crescendo in Umbria, dove i libri raccolti sono ormai quasi 40mila e le “biblioteche” – aperte o in procinto di esserlo – una quarantina, con 5 centri di raccolta e smistamento. Ora c'è anche un libro che racconta questa esperienza, “Zattere nel mar d’Umbria” scritto da Giuseppe Bearzi, uno dei protagonisti di quest’impresa realizzata da Intra.
Nelle biblioteche dei libri salvati convergono libri, riviste, film, Vhs, Cd, Dvd ed ogni altro mezzo informativo edito o inedito. Tutti accomunati dal bisogno di essere salvati. Ciascuna di queste “biblioteche” però tratta una sola specifica materia, che è scelta dai residenti in funzione del loro genius loci: usi, costumi, tradizioni, interessi.
A Bettona, ad esempio, come racconta un articolo del sito www.iltamtam.it, la “biblioteca dei libri salvati” è dedicata a Lingue e Letterature del Mondo (gli idiomi diversi superano la dozzina), e qui lo scrittore olandese Hans Franse ha scoperto un libro in frisone, la lingua del Fryslân, la regione a Nord Est dei Paesi Bassi: a suo dire è probabilmente l’unico libro in questa lingua perduta esistente in Italia.
Ma girando per i vari punti di lettura sparsi per la regione, i temi sono i più disparati: dalla Resistenza all'Epica, dall'architettura all'astronomia, dai giardini alla cinematografia, dai libri dei bambini e dei ragazzi alla storia e filosofia. E ancora paleontologia e mineralogia e archittettura.
Per costituirne una nuova biblioteca è sufficiente un locale e la volontà di un gruppo di residenti di farla funzionare: ai libri e al resto pensa "Intra", ricercando la collaborazione di Comuni, pro loco e altre associazioni. Tutti i libri vengono poi catalogati su Anobi, una rete sociale sul web che permette a chiunque di trovare titoli ed edizioni specifiche.
In un'intervista Bearzi spiega così il progetto: “Raccogliamo i libri da ogni possibile fonte: amici, conoscenti, istituzioni, biblioteche, scuole, editori, persone che hanno sentito parlare di noi in Umbria, Veneto, Toscana, Lazio…; li portiamo nei nostri piccoli 'centri raccolta e smistamento', li dividiamo per argomento e – per i temi che sono stati già scelti – li trasferiamo nelle 'biblioteche tematiche' che sono aperte. Lo scopo che ci proponiamo però è civile e sociale, più che culturale: non ci basta riempire di libri gli scaffali, ma – a differenza delle biblioteche pubbliche – c’interessa costituire dei punti d’incontro e di riferimento che usino il tema, scelto liberamente dai residenti dell’abitato dove le nostre 'biblioteche' si trovano, per creare eventi, per avviare iniziative capaci di caratterizzare, valorizzare e soprattutto ravvivare luoghi che negli ultimi decenni hanno perso le loro antiche e collaudate attività artigianali, commerciali, sociali, soprattutto a vantaggio dei giovani”.