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Il 18 gennaio si è svolta a Forlì la manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle Officine Maraldi Bertinoro contro la chiusura e per il rilancio della loro azienda.“Le Officine Maraldi rappresentano un pezzo di storia del territorio di Forlimpopoli e Bertinoro, per 70 anni hanno dato lavoro a migliaia di persone, e hanno rappresentato un insediamento industriale di qualità che ha operato in tutto il mondo nella costruzione di serbatoi per il settore dell’oil and gas”, affermano in una nota Giovanni Cotugno della Fiom Cgil, e Enrico Imolesi della Uilm Uilm.
“Dopo lunghe vicende societarie che hanno colpito l’intero gruppo Sfir di cui la realtà bertinorese fa parte – precisano i due sindacalisti dei metalmeccanici forlivesi –, le Officine Maraldi hanno in un primo momento aperto una procedura di concordato per poi dichiarare il fallimento nel maggio dello scorso anno, pur continuando a rimanere aperte per terminare le commesse in essere”.
Fiom e Uilm ricordano che “nelle prossime settimane sono previste le aste giudiziarie, dalla cui buona riuscita dipende la possibilità di continuare a sopravvivere, preservando il patrimonio che un insediamento industriale come questo rappresenta nel nostro territorio, e salvando 50 famiglie dallo spettro della disoccupazione”.
Le aste previste si concluderanno il 31 gennaio: “Se entro quella data non si facesse avanti nessuno per comprare l’azienda la prospettiva di una chiusura, con i conseguenti licenziamenti, sarebbe pressoché inevitabile”. Per questo la Fiom e la Uilm lanciano un appello a tutte le istituzioni e al mondo industriale, “affinché intervengano con tutte le loro forze per fare il possibile per trovare un acquirente che sappia volorizzare il patrimonio delle Officine Maraldi e rilanciare un’azienda che tutt’ora è conosciuta in tutto il mondo per la qualità del suo prodotto”.