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In arrivo un milardo e mezzo per la Lucchini di Piombino. È quanto prevede il nuovo piano industriale che sarà illustrato la settimana prossima ai sindacati. Per il momento, dunque, il giudizio della Cgil è positivo. Così riferisce Mirko Lami, segretario della Cgil Toscana, dopo l'incontro di oggi (23 gennaio) con la nuova proprietà Cevital.
Dello stesso avviso il Comitato degli iscritti Fiom Lucchini e la segreteria della Fiom provinciale di Livorno. “Finora - osserva Lami - si era in presenza di un percorso politico, fatto di ragionamenti sul costo dell'energia, sulla distribuzione delle aree portuali e sugli altri punti dell'accordo di programma. Ora si aggiunge una parte tecnica, col sindacato che va a discutere e a trattare con la nuova proprietà”.
La nuova dirigenza ha spiegato che nei prossimi due anni ci saranno sì dei sacrifici da fare, come annunciato nella lettera ai sindacati precedente all'incontro di oggi; ad esempio, si assumerà con il contratto nazionale, azzerando i diritti acquisti negli anni in azienda: “E qui ci sarà una fetta di margine per il sindacato, che dovrà trattare, cercando spazi da riconquistare, soprattutto quando i bilanci saranno positivi. Sono convinto che su alcuni aspetti si potranno anche migliorare alcuni diritti che avevamo in precedenza”, dice il dirigente sindacale.
Ma è da evidenziare, osserva ancora Lami, come "oggi la dirigenza abbia confermato gli investimenti, e li presenterà nel prossimo incontro coi sindacati, dove si parlerà del piano industriale, che muoverà un investimento da un miliardo e mezzo. Il piano, come illustrato oggi, prevede innanzitutto la costruzione di due forni elettrici, che entreranno in funzione uno a 18 mesi e uno a 24. Il primo sarà acquistato ad aprile, poi ci sarà il cosiddetto 'revamping' dei treni di laminazione per andare a lavorare gli acciai speciali, cosa, questa, ritenuta molto importante da noi. Inoltre, verranno comprati un forno di riscaldo per il treno che lavora le barre e i tondi per le automotive, oltre a un treno nuovo per le rotaie (nel frattempo, verrà messo a posto l'attuale per continuare la lavorazione)".
Negli incontri della prossima settimana con i sindacati sul piano industriale, la dirigenza entrerà nel merito su reparti, organizzazione del lavoro, energia, numero degli occupati, ammortizzatori sociali. “Serve produrre di nuovo acciaio in tempi brevi, con l'avvio dell'agro industriale e il riassorbimento di tutti i lavoratori, con uno stipendio dignitoso per un addetto siderurgico”, conclude Lami.