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È stato firmato questa mattina, 8 febbraio, a Palazzo Vidoni il contratto dei Vigili del fuoco per il triennio 2016-2018. Si tratta di “un importante accordo che rilancia la contrattazione quale strumento fondamentale per garantire migliori condizioni economiche e di lavoro, ma anche servizi più adeguati e di qualità per i cittadini". Così la Fp Cgil commenta il raggiungimento dell’intesa, dopo nove anni di vuoto salariale. “Tanti - prosegue la Funzione pubblica Cgil - i traguardi raggiunti, a partire dal rispetto dell'accordo del 30 novembre 2016, in linea con gli altri contratti del pubblico impiego recentemente chiusi. La ripartizione riguarda le risorse stanziate nella legge di stabilità, destinate a incrementare le voci fisse e ricorrenti dello stipendio per tutto il personale, sia operativo che amministrativo, ma anche la quota oraria dello straordinario”.
Ulteriore motivo di soddisfazione, aggiunge la Fp Cgil, “è la contestuale sottoscrizione dell'ipotesi di accordo che riconosce a tutto il personale incrementi retributivi legati alle particolari condizioni di disagio professionale e di rischio che le lavoratrici e i lavoratori del Corpo affrontano, sia nel quotidiano che nelle grandi emergenze”. Infine, conclude la Fp Cgil, “dopo questo primo importante risultato ora tocca alla parte normativa: non ci siamo mai arresi e non ci fermeremo, vogliamo un buon contratto adesso e le condizioni per riaprire già la discussione sul nuovo contratto per il prossimo triennio”.
“Finalmente abbiamo portato a casa anche il contratto dei Vigili del fuoco. È un riconoscimento al lavoro di persone che operano spesso in condizioni di grande difficoltà per salvare e aiutare i cittadini, cui il Paese deve essere riconoscente e orgoglioso”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. “Lentamente ma con costanza - sottolinea il leader della Cgil - stiamo cercando di tornare alla normalità delle relazioni sindacali nella pubblica amministrazione”. “Serve ora - conclude Camusso - che si siglino rapidamente anche i contratti di lavoro della sanità, delle autonomie locali e della conoscenza. E che si facciano in fretta come ha detto di voler fare il governo”.
In una nota il ministero dell'Interno spiega che gli incrementi retributivi derivanti dal nuovo accordo, pari al 3,48%, in linea con gli altri comparti pubblici, porteranno ai Vigili del fuoco in busta paga oltre 84 euro mensili in media. “I benefici economici non si esauriscono con il contratto – prosegue il Viminale –. Un ulteriore avanzamento deriverà, infatti, dal riconoscimento anche di un nuovo istituto retributivo che assorbirà una cospicua parte delle risorse aggiuntive, pari a 87 milioni di euro, che il governo ha destinato, nell’ambito del riordino delle carriere, al corpo nazionale dei Vigili del fuoco”.
Il personale “vedrà incrementata la retribuzione accessoria grazie alle ulteriori risorse che la legge di bilancio 2018 (Fondo per la specificità), ha destinato al potenziamento dei servizi operativi anche del comparto dei Vigili del fuoco e del Soccorso pubblico. Dall’insieme delle misure economiche richiamate deriveranno a regime per il personale non direttivo e non dirigente benefici medi mensili di oltre 257 euro lordo dipendente (da un minimo di 167 ad un massimo di 407 euro)”. “Per il personale direttivo e dirigente – conclude la nota del ministero – sono previsti, a regime, incrementi medi mensili lordo dipendente pari rispettivamente a 355 euro (con una forbice che va da 201 a 437 euro) e a 417 euro (con una forchetta che va da 411 a 493 euro)”.