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Nuova puntata della rubrica di Rassegna Sindacale "Conoscenza&organizzazione" e della trasmissione di RadioArticolo1 "Quadrato rosso. La formazione va in rete" dedicata ai due referendum Cgil. Nino Baseotto, segretario confederale e responsabile dell’organizzazione, è il coordinatore nazionale della campagna elettorale. “Stiamo imparando a farla – dice il dirigente sindacale –. È la prima volta che la Cgil affronta un impegno del genere. Prima sfida da vincere è il raggiungimento del quorum. Perciò, faremo una campagna capillare sul territorio. Per farlo, non possiamo accontentarci di parlare solo con le persone con cui normalmente discutiamo. Dobbiamo fare di più, ampliando la rete dei contatti, rinvolgendoci a tutti, porta a porta, casa per casa, ufficio per ufficio, quartiere per quartiere, parlando con la cittadinanza. Il punto di forza della nostra campagna è quello di essere consapevoli che la confederazione ha una proposta di cambiamento sul mondo del lavoro e più in generale sul nostro Paese; 'con due Sì' c’è davvero l’opportunità di dare una svolta e di arrivare a tutta un’altra Italia. Abbiamo vinto con i quattro milioni e mezzo di firme raccolte per la Carta dei diritti e per i due referendum abbiamo vinto il primo round, ma non possiamo dare nulla per scontato. Bisogna vedere se agli italiani interessa votare, quale partecipazione si piò conquistare sui temi dei lavoro tale da mobilitare tutti per recarsi alle urne. E lo faremo con l’ausilio di 200.000 testimonials”.
Alessandro Amadori è psicologo e vicepresidente dell’istituto Piepoli. “Bisogna fare leva su un asset, che fa parte del patrimonio storico della Cgil, la passione con cui le persone lavorano per la Cgil, per tradizione molto forte all’interno della confederazione. Bisogna evidenziare questi valori, condivisi dal popolo dei delegati, visti come lo spirito di corpo e d’appartenenza per cui vale la pena di battersi. La forza della testimonianza. Quadri e delegati vanno aiutati sul territorio a ‘fare racconto’ di cosa vuol dire oggi il lavoro in Italia, sulle avventure e disavventure che le persone devono affrontare sul posto di lavoro. Fare storytelling, cioè la capacità di testimoniare attraverso il racconto delle esperienze vere e documentabili. ‘Tutta un’altra Italia’ e ‘Libera il lavoro’, sono le due parole d’ordine prescelte per la campagna pubblicitaria della confederazione per coinvolgere il maggior numero di cittadini. La prima idea è di alzare il livello della posta in gioco, perché è in ballo il futuro del Paese e della società, ed è giusto che sia il popolo italiano a scegliere. Perciò, è una campagna che riguarda tutti gli italiani, non solo gli iscritti alla Cgil e non solo i lavoratori, come se fosse un’elezione nazionale. Seconda idea, è possibile un’altra Italia con il lavoro come progetto, e non con il voucher che si compra in tabaccheria, è possibile concepire un altro Paese, un’altra economia che ridà centralità alla persone, al rapporto di lavoro, ai contenuti, al lavoro come progetto”.
“Abbiamo cercato di dare una linea alla campagna elettorale, che per la Cgil è inedita – osserva Maurizio Marianini, della società Anteprima –. Quindi, ci siamo dotati di un’apposita ‘cassetta degli attrezzi’ per tale fine. In questo caso, anche Il messaggio prescelto si distingue da tutti gli altri messaggi che abbiamo prodotto sinora per la Cgil. Abbiamo elaborato un sito internet dedicato, ancora in fase di definizione, con all’interno tutti i materiali che serviranno per la propaganda e la campagna referendaria, con le varie esperienze territoriali. Inoltre, ci sarà una produzione di video sul mondo del lavoro e sulle problematiche del lavoro. Il porta a porta che faremo è una conseguenza. La campagna sarà innanzitutto cartacea e compariranno gli slogan Cgil su tutti i giornali nazionali e locali, compresi quelli sportivi, ma anche sui siti d’informazione on line. Sempre per una maggiore diffusione possibile, abbiamo poi pensato alle stazioni ferroviarie provinciali, frequentate dai pendolari, e la pubblicità sarà anche radiofonica, con spot di 15-20 secondi sui maggiori network nazionali. Interverremo su tutti i quotidiani on line più letti. In più, ci saranno spot televisivi che andranno sui due canali La7 e Sky. Inoltre, utilizzeremo tutti i social network, coinvolgendo i maggiori youtubers italiani. Come si vede, il nostro raggio d’azione è molto ampio”.