Il Tar della Lombardia ha sospeso l’ordinanza del Comune di Brugherio che prevedeva per i soli immigrati che l’iscrizione all’anagrafe fosse subordinata non soltanto alla verifica dei tradizionali requisiti previsti dalla legge, ma anche all’accertamento, effettuato da parte del Comune, del decoro e delle condizioni di salubrità della dimora. Lo riferisce in una nota la Cgil Lombardia che, insieme alla Camera del Lavoro di Monza Brianza, aveva promosso il ricorso lo scorso mese di marzo.

"La Cgil
- spiega nella nota Fulvia Colombini, della segreteria della Cgil Lombardia - ravvisando una discriminazione istituzionale nei confronti dei cittadini stranieri, ha denunciato l’ordinanza ottenendone la sospensione. La motivazione del Tar è particolarmente significativa - aggiunge Colombini - perché il giudice contesta che nelle attribuzioni dell’ente locale rientri il potere di regolamentare le materie dell’immigrazione, dell’anagrafe, dei rapporti dello Stato con l’Unione Europea, del diritto d’asilo e della condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea".

"In Lombardia
- conclude la nota - vivono oltre 1 milione di cittadine e cittadini provenienti da altri paesi, e riteniamo che tutte le Amministrazioni, Comuni, Province e Regione debbano farsi carico di promuovere un modello di cittadinanza inclusivo, rispettoso dei diritti e dei doveri di tutti"