Tutti contro Maroni, persino Radio Padania. Anche l'emittente radiofonica della Lega, il cui coordinamento editoriale è passato recentemente alle cure di Renzo Bossi (con il placet di Roberto Calderoli), non risparmia bordate al ministro dell'interno. E' l'agenzia Dire a riferire di un fuoco di fila che va avanti da giorni sulle frequenze amiche e che ha avuto una prima raffica quando Maroni chiese all'Europa di accettare i permessi temporanei. E così oggi, nel dissidio tra gli stati membri dell'Ue e Maroni, i leghisti si schierano con Francia e Germania.

Sul forum della radio si leggono commenti molto duri. In particolare la base leghista stigmatizza l'errore di accondiscendere all'intervento in Libia prima, e all'accoglienza degli immigrati poi. "Con il permesso breve mettiamo in circolazione sul nostro territorio tutti i delinquenti nordafricani evasi dalle carceri - si lamenta uno degli utenti del forum ripreso dall'agenzia Dire - Lo prendiamo in quel posto da tutti in sta caz… di Europa del menga. Ma cosa aspettano a svegliarsi a Roma ladrona? Tanto qua, chi ha da rimetterci è solo il po-pollo o no? Ma ho paura che anche la Lega, se continuerà ad andare avanti con questa linea che francamente non comprendo, ne pagherà in consensi. I clandestini in quanto tali devono essere rimpatriati, senza se e senza ma!".

Un altro commento riportato da Dire entra ancora più nel dettaglio: "Cari Ministri della Lega - scrive un utente sul sito in un atto di accusa che è rivolto in primo luogo a Maroni - mi sa che con l'immigrazione selvaggia stiate combinando dei casini. Litigare con Francia e Germania (che hanno ragione) non è per nulla saggio, oltreché improduttivo. Le norme comunitarie sono da ritenere prevalenti rispetto a quelle interne nostre (vedi art. 10, 1° e 2° comma, Costituzione) ed in sede interpretativa del diritto comunitario i vari portavoce della Commissione Europea sostanzialmente hanno detto che i clandestini non possono circolare nella UE e quindi tantomeno è loro consentito entrare. E che per essere considerato profugo non basta che in un paese ci sia la guerra. Almeno così sostiene l'Ue e noi dobbiamo adeguarci!".