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Parte oggi, 31 gennaio, il negoziato tra le parti per il rinnovo degli ammortizzatori sociali all'Ilva di Taranto, in vista della prossima scadenza, ai primi di marzo, dei contratti di solidarietà più volte rinnovati negli ultimi anni. Secondo quanto riporta l'agenzia Agi, l'Ilva prospetterebbe di mettere in cassa integrazione straordinaria 4.600-4.800 lavoratori, numero che potrebbe variare a seconda delle esigenze produttive e dei tempi di fermata degli impianti siderurgici da sottoporre a interventi di ammodernamento.
I contratti di solidarietà in scadenza hanno coinvolto invece circa 3mila unità, ma il numero reale è stato inferiore. Il ricorso alla cassa integrazione, che sarebbe straordinaria, sarebbe invece più alto perché questo strumento, rispetto alla solidarietà, offrirebbe minori
margini di flessibilità. La cassa integrazione, inoltre, si apprende, prefigura che un impianto o un'area produttiva si fermino da una data pretederminata ad un'altra.
La Fiom Cgil ritiene sbagliata la scelta aziendale di non continuare con l'attuale ammortizzatore sociale (contratto di solidarietà) e perciò al Ministero del Lavoro proverà a ribaltare quanto deciso da Ilva. "La Cigs in questa fase - scrive il sindacato - trattandosi di esuberi strutturali, serve a spianare semplicemente la strada ai futuri acquirenti".