Il neoministro dello Sviluppo economico e del lavoro, Luigi Di Maio, nel corso dell’incontro di oggi (lunedì 18 giugno) al Mise, ha annunciato che martedì 19 si confronterà con le istituzioni locali, le associazioni ambientaliste e tutti i soggetti coinvolti, concludendo il giro di ascolti con ArcelorMittal. "Rispetto alle sollecitazioni delle organizzazioni sindacali di riavviare la trattativa ministeriale con tutti i soggetti interessati, il ministro ha risposto che nei prossimi giorni convocherà una nuova riunione. Per noi, questo presuppone la modifica delle posizioni di ArcelorMittal, tenute fino ad oggi". Lo dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil.
"È necessario dare corso e dettagliare gli investimenti sul piano industriale, ambientale e di bonifica, a partire da Taranto. Senza trascurare la piena applicazione dell’accordo di programma per la realtà genovese. Abbiamo ribadito che la questione centrale rimane la garanzia occupazionale di tutti i lavoratori Ilva, oltre a quelli dell’indotto, e di non essere assolutamente disponibili a sottoscrivere un'intesa che possa prevedere licenziamenti. Riteniamo positivo che il ministro abbia dichiarato che non ci può essere contrapposizione fra ambiente e lavoro, e che soprattutto in una trattativa così complessa la soluzione deve essere condivisa”, conclude il comunicato Fiom.
"Abbiamo fatto presente al ministro che è opportuno agire rapidamente e che è interesse nostro e del governo fare in modo che si faccia l'investimento e ci siano garanzie occupazionali e ambientali per tutti, perché questa può essere un'opportunità". A dirlo è il segretario confederale Cgil Maurizio Landini al termine dell'incontro dei sindacati con il ministro del lavoro Luigi Di Maio sulla vicenda Ilva. "Allo stesso tempo - continua - abbiamo ribadito che qualsiasi accordo deve avere il consenso dei lavoratori di tutto il gruppo e abbiamo chiarito che occupazione e ambiente devono stare insieme. Il ministro ci ha detto che ha iniziato un giro di colloqui, incontrerà le associazioni e l'azienda, poi si riserva una nuova convocazione". A chi gli chiede se sia emersa la linea del governo Landini osserva: "Di chiusura non ha parlato nessuno".