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E' iniziata dinanzi ai giudici Antonio Morelli, Alessandra Romano e Benedetto Ruberto, del Tribunale del Riesame di Taranto, l'udienza sui ricorsi presentati dall'Ilva sul sequestro degli impianti dell'area a caldo dello stabilimento siderurgico e dei difensori degli otto dirigenti ed ex dirigenti dell'Ilva arrestati il 26 luglio scorso, attualmente ai domiciliari. L'udienza si svolge a porte chiuse.
Nel corso dell'udienza i legali dell'Ilva dovrebbero depositare due perizie di parte, una chimica e l'altra epidemiologica, finalizzate ad ottenere il dissequestro degli impianti; i sigilli, infatti, sono stati apposti lunedì scorso senza facoltà d'uso. La decisione dei giudici dovrà essere depositata entro giovedì 9 agosto. All'esterno dello palazzo di giustizia, totalmente blindato, al momento non si registrano manifestazioni.
Il Cipe stanzia i fondi
Il Cipe ha approvato oggi, tra gli interventi di manutenzione straordinaria del territorio, 'misure per il risanamento ambientale e la riqualificazione di Taranto previste dal Protocollo d'intesa firmato il 26 luglio 2012 e relativo anche alla questione dell'Ilva'. E' quanto si legge nel comunicato diffuso al termine della riunione. Tra queste, interventi per il risanamento del quartiere di Tamburi.
La manifestazione del 2
Intanto, il segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini, torna oggi, con un'intervista a Repubblica, sulla manifestazione di ieri e sulle contestazioni che l'hanno interrotta. Secondo Landini i contestatori sono "una minoranza", composta da "esponenti dei Cobas, dei centri sociali, anche ultras del Taranto Calcio". Poi, aggiunge il segretario Fiom, "c'erano naturalmente, anche lavoratori dell'Ilva che non condividono le nostre posizioni". E anche una parte, "non maggioritaria che pensa che sia meglio chiudere la fabbrica e vivere di sussidi dello Stato".
Secondo Landini, però, "a Taranto per molti anni, per responsabilità delle forze politiche ma anche, bisogna dirlo, del sindacato, tutta la discussione su lavoro e salute è rimasta dentro i cancelli della fabbrica, come fosse una questione di cui non era bene parlare alla luce del sole. Quella di oggi (ieri, ndr) è stata la prima manifestazione dei metalmeccanici nel cuore della città. Tentare di impedirla è stato un gravissimo errore", anche perché "non era scontato che i metalmeccanici organizzassero una manifestazione unitaria. Forse ha dato fastidio a qualcuno".
Sul fronte del risanamento dell'azienda è invece il ministro dell'Ambiente Clini a riferire, ai microfoni di Tg3 Linea Notte, che il presidente di Ilva Ferrante ha annunciato la rinuncia al contenzioso col Ministero dell'Ambiente “per cominciare a lavorare insieme agli interventi che servono a risanare l'ambiente”. “Da lunedì mattina - aggiunge il ministro - cominceremo a identificare tutti quegli interventi tecnologici sugli impianti e sul parco geominerario, per ridurre di fatto tutte le emissioni che rappresentano ancora un problema”.