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L’economia informale assorbe circa la metà della manodopera mondiale e non si sono registrati miglioramenti significativi negli ultimi decenni. “Siamo fermamente convinti che le politiche di contrasto al sommerso debbano essere equilibrate e combinare misure dissuasive e di stimolo, come anche ispezioni sul lavoro”. Lo ha dichiarato Guy Ryder, direttore generale dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo).
Rivolgendosi agli Stati membri dell’Ue nel corso della Conferenza internazionale “How to Make Formal Work Attractive” a Vilnius in Lituania, Ryder ha sottolineato l’importanza delle ispezioni sul lavoro che hanno un ruolo coercitivo e preventivo allo stesso tempo nel contrasto al lavoro sommerso. Ryder ha sottolineato che queste misure dovrebbero ridurre il carico amministrativo per le imprese, favorire gli sgravi fiscali e ridurre i contributi sociali.
Secondo il direttore generale, la Convenzione Ilo n.81 sull’ispezione del lavoro ratificata da tutti gli Stati membri dell’Ue, fornisce una base solida per un’azione incisiva contro le frodi a livello nazionale e regionale. Anche il dialogo sociale è indispensabile per favorirne l’attuazione e il tripartismo si è dimostrato cruciale per assicurare la coerenza politica.
Nel corso della Conferenza di Vilnius del 17 e 18 settembre, i partecipanti hanno analizzato le misure per favorire il passaggio da un’economia informale a quella formale, che in Europa assume spesso la forma di lavoro sommerso. Si riferisce principalmente ad attività legali non dichiarate alle autorità pubbliche il cui scopo è ridurre il costo del lavoro ed evadere le imposte.
Una elevata incidenza di informalità rappresenta un ostacolo non solo per il lavoro dignitoso ma anche per uno sviluppo inclusivo, ha avvertito Ryder aggiungendo che tutto ciò ha un impatto negativo sui conti pubblici e pregiudica una leale concorrenza nei mercati nazionali e internazionali.
L’Ilo sta lavorando con l’Ue per affrontare questo problema attraverso la creazione, ad esempio, di una piattaforma europea contro il lavoro sommerso e di una serie di raccomandazioni per favorire la conformità con gli obblighi di registrazione e per proteggere i lavoratori non dichiarati.
Ryder ha dichiarato che la transizione verso l’economia formale è una priorità dell’Ilo tanto che si sta lavorando alla elaborazione di una norma internazionale, tema all’ordine del giorno della Conferenza internazionale del lavoro di quest’anno e del 2015. “E’ un lavoro della massima importanza e innovativo che accrescerà la capacità dell’Ilo di far progredire i suoi valori e le sue norme rivolgendosi ai più vulnerabili”, ha aggiunto.