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L'austerità è una politica “suicida” per gli Stati membri dell'Ue. Solo la solidarietà fra gli Stati può “rimettere in moto la macchina economica”. L'appello arriva dai sindacati europei riuniti a Berlino, nella capitale dell'austerità, per il 3° congresso della Confederazione internazionale dei sindacati (Csi-Ituc), la più grande organizzazione sindacale mondiale, che raggruppa 325 organizzazioni sindacali, in 161 paesi, con una affiliazione totale di 176 milioni di lavoratrici e lavoratori.
“Si è tagliato troppo il deficit - ha detto Thierry Lepaon, leader della francese Cgt (Confederation Generale du Travail) - Solo la solidarietà fra gli Stati può rimettere in modo la macchina economica”. “In un mondo sempre più disuguale, da Vancouver a Berlino, dove ci sono 200 milioni di disoccupati, di cui 26 nell'Ue e 6 in Spagna”, è stata Angela Merkel “a suggerire di tagliare la spesa sociale”, ha rincarato la dose il leader di Comisiones Obreras Ignacio Toxo, prendendo la parola.
Piena sintonia con le parole pronunciate nel suo intervento da Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. “Se continuano le politiche di austerità, quelle europee ma anche fuori dall'Europa, se continua l'idea che la competizione avviene sui bassi salari, se continua l'idea che la diseguaglianza è utile nel mondo, noi non costruiremo nuova occupazione e soprattutto non la costruiremo dignitosa”, ha detto Camusso.
Ma, secondo il leader Cgil, in Italia, tranne che sul tema dell'Irpef e dell'Irap, le politiche sono in continuità con il passato: “Non c'è l'idea di mettere in moto investimenti”, ha detto Camusso in un colloquio con l'Ansa. “Gli annunci continuano a non trovare una corrispondenza nell'impegno a creare lavoro”.