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Maurizio Landini nasce a Castelnovo ne’ Monti, provincia di Reggio Emilia, il 7 agosto del 1961. Inizia a lavorare a 15 anni come apprendista saldatore in un’azienda cooperativa del settore metalmeccanico. Qui nascerà il suo impegno sindacale che lo porterà ad essere prima funzionario e poi segretario generale della Fiom di Reggio Emilia, per passare negli anni seguenti alla guida della Fiom dell’Emilia Romagna e, quindi, di quella di Bologna.
All’inizio del 2005 entra a far parte dell’apparato politico della Fiom nazionale e il 30 marzo dello stesso anno viene eletto nella segreteria nazionale. In questo ruolo è responsabile del settore degli elettrodomestici e di quello dei veicoli a due ruote, conducendo trattative con Electrolux, Indesit Company e Piaggio. A questi incarichi si aggiunge quello di responsabile dell’Ufficio sindacale che lo porta a seguire a stretto contatto con il segretario generale Gianni Rinaldini le trattative per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici nel 2009.
Il 1° giugno del 2010 diventa segretario generale della Fiom e lo sarà fino al 15 luglio del 2017. Epocale è lo scontro con Sergio Marchionne nella vertenza Fiat sul progetto Fabbrica Italia. Nel 2012, la sigla di categoria si costituisce parte civile fino alla sentenza da lui definita “storica” che condanna i vertici della Thyssenkrupp a pene detentive per l'incidente sul lavoro nella fabbrica di Torino in cui persero la vita sette operai. Con Landini, le tute blu Cgil svolgono un ruolo attivo anche nella vertenza Ilva per mantenere la produzione, ma al contempo salvaguardare la salute e l’ambiente, fino alla recente firma dell'accordo con l'azienda. Chiuderà il suo mandato in Fiom con il rinnovo del contratto dei metalmeccanici il 26 novembre 2016, il primo unitario con Cisl e Uil dopo una stagione di accordi separati, approvato da un referendum dei lavoratori.
L’11 luglio 2017 entra a far parte della segreteria nazionale della Cgil con delega alle politiche industriali e trasformazioni green. Il 24 gennaio 2019 viene eletto segretario generale della Cgil.