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I lavoratori della conoscenza vanno al voto per le elezioni Rsu. Si aprono le urne oggi (17 aprile) e fino al 19 aprile anche per i settori di scuola, università, ricerca, personale Ata, formazione artistica e musicale. "Si tratta di un momento importante di democrazia: la partecipazione è fondamentale". Così Francesca Ruocco, della segreteria nazionale della Flc Cgil, interpellata da Rassegna Sindacale. "Siamo alla settima tornata di Rsu – spiega –, l'ultima nel 2015 nei settori della conoscenza ha avuto un'affluenza pari al 74,3%, un risultato molto positivo. Andare a votare, poi, è particolarmente importante in questi anni, in cui la partecipazione delle persone alla vita politica è radicalmente calata. Per questo mantenere alta l'affluenza risulta essenziale: è il modo per riaprire gli spazi democratici attraverso le consultazioni nei luoghi di lavoro".
Il voto, per questi settori, arriva dopo la riconquista del contratto nazionale di lavoro. "Non era scontato – riflette Ruocco –, perché nei nostri comparti si prova sempre a decontrattualizzare. Noi il contratto lo abbiamo firmato, adesso saranno le nostre Rsu a farlo vivere sul lavoro. I nostri rappresentanti avranno a disposizione più risorse e più materie contrattuali, che la legge Brunetta e la legge 107 (cosiddetta Buona Scuola) ci avevano tolto. Inoltre, per la prima volta le Rsu potranno esercitare anche nuove materie contrattuali, come le risorse per l'alternanza scuola-lavoro e per i progetti europei. Le stesse Rsu saranno protagoniste anche della nuova stagione di contrattazione che stiamo aprendo, con la messa in pista della piattaforma per il contratto successivo. Il ccnl scade nel 2019 e per questo, a partire da giugno, dopo il voto iniziamo subito a costruire la piattaforma per l'avvio della trattativa per il rinnovo".
È importante, in questo scenario, che i lavoratori scelgano un sindacato confederale come la Cgil. "Ci auguriamo di ottenere il loro voto – dice Ruocco –: le categorie del pubblico impiego hanno resistito negli ultimi anni, abbiamo lottato contro i processi di smantellamento del lavoro, a cominciare dal Jobs Act. Ma non solo: la Cgil è stato l'unico sindacato in grado di mettere in campo una proposta complessiva per tutti i lavoratori e lavoratrici, con il Piano del lavoro e soprattutto con la Carta dei diritti, sostenuta da oltre un milione di firme. Rifiutiamo la guerra tra poveri, vogliamo riunificare i diritti di tutti", conclude.
"Vi invitiamo a dare con il vostro voto un segnale alla politica e alla società, scegliendo le liste della Flc Cgil che sono costituite da tante e tanti che quotidianamente lavorano al vostro fianco e che hanno bisogno del vostro sostegno, per portare avanti le idee di miglioramento e avanzamento nei diritti e nella qualità del lavoro che viene prestato nelle nostre istituzioni". È quanto si legge nell'appello al voto del segretario generale Francesco Sinopoli.
Con il nuovo contratto, spiega il sindacalista, "non ci sarà più materia che non debba passare quanto meno per il confronto sindacale. In sostanza più potere alle lavoratrici e ai lavoratori, più partecipazione alle scelte che si compiono ogni giorno nei luoghi di lavoro. Abbiamo conquistato altri diritti prima non esistenti: il congedo retribuito fino a tre mesi, ad esempio, e i congedi parentali per le donne vittime di violenza". Tutte le norme previste per il matrimonio sono estese alle unioni civili. Sono state introdotte le assenze per l’espletamento di visite diagnostiche, terapie e prestazioni specialistiche fino a un massimo di 18 ore. "Certo – aggiunge –, sul piano salariale, gli aumenti medi di 85 euro mensili recuperano solo in parte il potere d’acquisto perso in questi anni. Questo è per noi solo l'inizio".
Il sindacato della conoscenza lancia anche uno sguardo sul futuro. Così Sinopoli: "Ci sono temi che devono essere affrontati con priorità e urgenza: precariato, profili professionali, carichi di lavoro. Per questo intendiamo rivendicare nella prossima legge di bilancio le risorse necessarie per il rinnovo contrattuale del triennio 2019-2021". E infine: "Abbiamo bisogno di più partecipazione dei lavoratori e di Rsu più forti".