" Quell' impianto è oggettivamente inaccettabile, perché la Confindustria esce dai meccanismi pattuiti dal Testo unico: quando c' è la crisi, licenzia, mentre quando c' è la ripresa, dichiara di non voler fare i contratti. Se questo, per il presidente Squinzi, è fare innovazione, noi abbiamo un altro modello" . Così Vincenzo Colla, segretario generale della Cgil Emilia Romagna, oggi ai microfoni di Italia parla, la rubrica quotidiana di RadioArticolo1, parlando di contrattazione.

" Nella nostra regione abbiamo il più alto livello di contrattazione territoriale - ha detto il dirigente sindacale -. Qui si progetta la povertà dei lavoratori più deboli, cioè tutti coloro che sono senza contratto nazionale di lavoro. La contrattazione di secondo livello è importante, ma non è che in Emilia Romagna tutti gli accordi si chiamano Ducati o Lamborghini. Altrimenti, la maggior parte dei lavoratori, che sono senza ccnl, non avrebbe alcuna risposta ai propri salari. E gli stessi integrativi Ducati e Lamborghini, oltretutto, non sono slegati da un' idea di contrattazione nazionale, ma la rispettano, come prevede il Testo unico. L' operazione che si sta progettando è andare totalmente in deroga ai contratti nazionali, che vuol dire, tra l' altro, sgravi fiscali alle imprese confermati, e nuovi attacchi a diritti e retribuzioni dei lavoratori, cosa del tutto impraticabile per noi" .

" Renzi ha annunciato ulteriori agevolazioni agli imprenditori che investiranno in beni strumentali per la propria azienda. In tal modo, tra Jobs act, sgravi fiscali sull' Ires e ora sugli investimenti, il Governo sta realizzando il più grande spostamento redistributivo di risorse a favore degli imprenditori, in una situazione dove si dice che non ci sono soldi per l' uscita flessibile delle pensioni, costringendo quindi i lavoratori a restare al lavoro fino a settant' anni. Insomma, si danno miliardi ai datori di lavoro, senza capire che l' unica possibilità per creare occupazione in questo Paese è riuscire a trovare le risorse per far entrare in produzione una nuova generazione di lavoratori, dopo aver fatto uscire gli ultrasessantenni che non ce la fanno più " , ha proseguito il leader della Cgil emiliana.

" Noi abbiamo sottoscritto un Patto per il lavoro tra tutti i soggetti interessati - e cioè istituzioni, parti sociali e datoriali, lavoratori -, per rilanciare lo sviluppo e la crescita della regione, la cui filosofia è cercare obiettivi comuni per creare ricchezza e redistribuirla in modo equo. Certo, alla luce di quanto si sta facendo a livello nazionale, quel patto oggi stride assai, ma spero che non venga messo in discussione. Così come gli accordi Ducati e Lamborghini hanno portato grossi benefici ai lavoratori, sia sul piano salariale che su quello occupazionale, dimostrando che si può guardare ai diritti e contemporaneamente investire, proprio l' opposto della politica dei tagli e degli sgravi lineari che sta mettendo in pratica l' esecutivo. Dare risorse a tutti gli imprenditori, pensando che così si crei lavoro, è un' operazione che non porterà alcun risultato" , ha rilevato ancora Colla.

" Attraverso la contrattazione di secondo livello, siamo riusciti a modificare anche il Jobs act - ha detto ancora il sindacalista -. Partendo dal presupposto che era sbagliato togliere potere al lavoratore a vantaggio dell' impresa, abbiamo avviato alleanze con le istituzioni, in particolare con i sindaci, che nell' ambito dei cambi d' appalto intendono inserire la clausola sociale per tutelare meglio i lavoratori, senza che venga applicata la riforma del mercato del lavoro. Abbiamo già sottoscritto più di cinquanta intese in tal senso, e anche all' interno del nostro Patto per il lavoro c' è un punto fondamentale da raggiungere: un testo unico sugli appalti per garantire legalità e diritti ai lavoratori. La nostra idea di sviluppo è esattamente l' opposto di quella che va per la maggiore, di chi pensa di poter competere togliendo diritti e riducendo salari. Noi puntiamo sulla qualità , creando un sistema di eccellenza in grado di garantire buoni prodotti, agendo sul valore aggiunto con risorse mirate, e non sul costo del lavoro come fa Renzi" .