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“Finché si faranno operazioni di architettura e non si affronteranno i nodi veri credo che purtroppo non potremo altro che fare commenti sui dati senza però individuare delle politiche anticicliche che possano consentire un cambio di verso”. E' quanto ha affermato la segretaria nazionale Cgil Gianna Fracassi, parlando di mercato del lavoro ai microfoni di Italia Parla su RadioArticolo1.
“In questo momento il tema del lavoro – ha continuato - non è sicuramente affrontato con la dovuta serietà, con la dovuta urgenza. I dati sulla disoccupazione giovanile e sulla situazione economica del nostro paese dovrebbero quantomeno determinare una certa urgenza nel prendere provvedimenti che vadano ad affrontare i problemi reali, invece si parla di articolo 18”.
In tema di jobs act, Fracassi afferma: “Lo abbiamo detto in tutte le salse, riteniamo che questa non sia la strada, che un intervento di architettura normativa non sia la strada. La strada è cancellare tutte le 46 forme precarie, riducendole a 4-5 modalità. E creare un contratto unico a tutele crescenti che diventi uno strumento che estende le tutele. Ci sembra che però la discussione vada in un'altra direzione”.
Per questo la Cgil ha organizzato una manifestazione per il 25 ottobre a Roma, a piazza San Giovanni. “La piazza di Roma sarà dei lavoratori - conclude la sindacalista -. Non si può pensare di fare operazioni che vanno in qualche modo a ridurre tutele, a eliminare diritti. Non è possibile. Quella del 25 non sarà solo una manifestazione in difesa dell'articolo 18, ma soprattutto per il lavoro. Credo che quello sia un punto importante di ricomposizione che in questa fase può dare un segnale molto forte alla politica. Pensiamo che con un segnale di grande responsabilità e facendo un'operazione che in qualche modo metta insieme tutte le forze sane di questo paese, possiamo provare a uscire da questa crisi drammatica. E' questo il momento delle divisioni? E' questo il momento delle delegittimazioni? Penso di no, penso che davvero sia un errore gravissimo e strategico”.