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“A Napoli sulla Carta dei diritti universali del lavoro abbiamo finora svolto quasi 1600 assemblee, a cui hanno partecipato circa 50.000 iscritti con 49 mila votanti. Contiamo nei 10 giorni che sono rimasti, di fare un altro scatto importante, e di arrivare intorno agli 80-90 mila partecipanti”. A dirlo, ai microfoni di Italia Parla su RadioArticolo1, è Giuseppe Spadaro, da poco più di due mesi alla guida della Cgil Campania.
Napoli, però, in questi giorni è alla ribalta delle cronache nazionali soprattutto per le polemiche sulle primarie del Pd. A queste la Cgil, ha detto poi Spadaro, “ha guardato con l'interesse dovuto a tutti gli esercizi di democrazia. L'inquinamento che c'è stato, però, ci ha lasciato perplessi. Il sindacato, come giusto che sia, si è tenuto a distanza, eppure una lettura preoccupata dello stato dei partiti e delle organizzazioni su questo territorio può comunque farla. Io qui sono un commissario, e in quasi tutte le occasioni in cui mi siedo a tavoli più o meno istituzionali, trovo altri commissari. Sono commissariati tre sindacati su quattro, è commissariato l'ente porto, sono commissariati molti altri organismi. Evidentemente c'è un problema di rappresentanza in questa città, se anche il governatore ha un atteggiamento quasi da commissario”.
“Questa – ha continuato il dirigente sindacale – è una città dalle mille facce, ma con un indice di partecipazione dal basso enorme. La Cgil sta cercando di dialogare con la società civile, fuori dai palazzi, nelle strade. Per questo ogni giorno incontriamo associazioni che si occupano, ad esempio, di sanità, di dare un'accoglienza migliore agli immigrati, o impegnate su molti altri fronti. C'è una forza in qualche modo compressa nei quartieri di Napoli, che avrebbe bisogno di uscire. E noi vogliamo essere il catalizzatore di queste forze, vogliamo diventarne il punto di riferimento. Purtroppo, poi, sul fronte dei diritti degli ultimi, degli immigrati, di chi sta perdendo il lavoro o è cassa integrazione, la situazione resta drammatica. Circa 10.000 persone rischiano a breve di rimanere fuori da ogni ammortizzatore sociale: è una bomba sociale enorme che stiamo cercando di disinnescare”.
In città, e nella Regione Campania, poi, si allarga il lavoro nero, ci sono difficoltà nel pubblico impiego, si penalizza il mondo della cultura e della conoscenza. “Per Spadaro, c'è tutto un settore sommerso, con delle potenzialità enormi, che bisogna portare nell'ambito della legalità. Perché qui è come se ci fosse un cappa da cui sembra non si possa mai uscire. Invece bisogna far emergere il nero, così da affiancarlo alle incredibili eccellenze che ci sono su questo territorio”.
Per questo la Carta dei diritti acquista un peso ancora più importante a Napoli. Perché, conclude Spadaro, “la rinascita della città non può che basarsi sui diritti e sul lavoro. Su un lavoro, però, che sia fonte di dignità per la persona, perché è un lavoro non sfruttato, non sottopagato, e che genera un reddito sufficiente. Se tutto questo non c'è, sopratutto nel meridione e nella sua crisi strutturale e istituzionale, si alimenta la criminalità organizzata e la corruzione dilagante, così come il lavoro nero e la carenza di investimenti. Per questo, sopratutto qui, i diritti e il lavoro sono l'unica via per una ripresa davvero duratura.”