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Oggi, 28 aprile, in occasione del Safe Day 2017, i sindacati nazionali FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil saranno in Piazza Santi Apostoli a Roma, dalle ore 10:30 alle 11.30, per chiedere a governo e istituzioni di tenere alta l'attenzione sul tema della sicurezza e della salute dei lavoratori ed agire coerentemente e concretamente per impedire che ancora si muoia e ci si ammali di lavoro. Sono previsti un flash mob, installazioni ed una conferenza stampa.
Sono oltre 3 milioni gli incidenti sul lavoro che avvengono ogni anno nel mondo e oltre 168 mila le persone che muoiono per infortuni e malattie professionali. A fronte di questi numeri spaventosi le costruzioni si riconfermano come uno dei settori più a rischio dove, secondo l’Ilo–Organizzazione internazionale del lavoro, circa un terzo dei lavoratori sono esposti a sostanze pericolose e cancerogene e, fra tutti, quelli più colpiti da morte prematura. La prima causa di morte nei cantieri resta la caduta dall’alto.
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In Italia nel 2016 sono morti 641 lavoratori sui luoghi di lavoro e si è registrato un drammatico aumento delle denunce di malattie professionali e di incidenti. Il 20% delle vittime si è registrato nel settore delle costruzioni, che hanno anche il triste primato dei lavoratori anziani morti sul lavoro: quasi il 33% erano over 55 e oltre il 22% over 60. Nel 2017 ci sono già state 188 vittime sul lavoro, di cui 40 nelle costruzioni, tra esse numerosi over 55. Oltre al dramma, il fenomeno comporta anche un costo sociale diretto ed indiretto insostenibile, pari ad oltre 50 miliardi di euro (il valore calcolato a livello mondiale, invece, è di circa 3 mila miliardi di euro, vale a dire il 4% del Pil).
La crisi ha favorito la crescita del lavoro nero ed irregolare, e ha facilitato le infiltrazioni delle mafie nel settore. Inoltre, mai come nei momenti di crisi la sicurezza nei cantieri è messa a rischio dal comportamento irresponsabile di molti imprenditori edili, che cercano di risparmiare togliendo risorse alla voce “sicurezza”. La scure che nel corso degli ultimi dieci anni si è abbattuta sulle risorse al welfare e l’assenza di turn-over nel lavoro pubblico ha ridotto drasticamente i già scarsi investimenti e organici del sistema ispettivo. Al lavoro dei pochissimi ispettori rimasti, per fortuna si aggiunge l’impegno dei sindacati, attraverso i responsabili per la sicurezza impegnati negli enti paritetici e al lavoro quotidiano degli Rls e degli Rlst, i responsabili per la sicurezza aziendali e territoriali. E tuttavia una serie di provvedimenti, non ultimo l’esclusione del Durc per congruità dal nuovo codice appalti e l’innalzamento della soglia da un milione a 2 milioni di euro per gli appalti al massimo ribasso, non potrà che peggiorare la situazione.
Dal 2011 gli infortuni e le morti professionali tra i lavoratori over 60 nei cantieri sono aumentate, rendendo ancora più evidente la difficoltà di svolgere un lavoro altamente rischioso e duro come quello edile ad una certa età. In particolare i dati evidenziano nella fascia di età sopra i 55 anni un aumento di infortuni dall’11,90% del 2011 al 17,81% del 2015 e delle morti da un 23,92% a quasi il 33% del 2016. La mancanza di turn-over costringe i lavoratori a restare sulle impalcature mentre dovrebbero poter andare in pensione senza penalizzazioni, agevolando così anche l’ingresso di giovani tecnici specializzati e capaci di rispondere alle nuove esigenze del settore. L’ape agevolata ha soltanto in parte risposto a questo problema e per questo noi chiediamo di estendere i criteri per accedervi.
Le proposte dei sindacati sono chiare: “Rafforzare i controlli e le sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro, introdurre la patente a punti, procedere con una decretazione d’urgenza per rafforzare la sicurezza nei cantieri stradali”, ma anche “definire norme premiali per quelle imprese che dimostrino di essere regolari e sicure e adottino il sistema dell’asseverazione previsto dall’intesa e dalla normativa Uni-Inail-Cncpt, ripristinare il Durc nella sua originaria formulazione, modificare i criteri per l’Ape agevolata, per consentire ad un numero maggiore di lavoratori edili di andare in pensione in anticipo e senza penalizzazioni”.
Tra gli obiettivi di Fillea, Feneal e Filca, infine, ci sono anche il contrasto al lavoro irregolare e nero, l'applicazione del contratto a tutti i lavoratori impiegati in cantiere, una più stringente collaborazione con la bilateralità edile e un più importante ruolo per gli Rlst del settore e dei responsabili per la sicurezza impegnati negli enti paritetici.