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Il governo Monti va verso la crisi. Dopo l'astensione al voto di fiducia sul decreto legge sviluppo al Senato, il Pdl annuncia che non voterà nemmeno alla Camera. "Sulla base di una valutazione politica generale che va al di là del merito del provvedimento riguardante i costi della politica negli enti locali, come gruppo parlamentare abbiamo deciso di astenerci oggi pomeriggio sul voto di fiducia richiesto dal governo per marcare la nostra posizione fortemente critica sulla sua politica economica". E' quanto dice Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl a Montecitorio.
Il Pd, dal canto suo, resta a guardare, tenendosi pronto ad ogni evenienza. IlPdl sta "scaricando" sulle istituzioni i suoi problemi e "la situazione è problematica", ha detto il segretario Pier Luigi Bersani, al termine di un incontro con gli ambasciatori sudamericani. "La parola che abbiamo dato un anno fa la teniamo fino alla fine. Il governo può aspettarsi delle critiche ma terremo gli impegni". Per Bersani, il problema non è quello che ha detto Corrado Passera: "Credo che anche lui abbia libertà di parola, ma non credo sia questo il punto, il problema è la situazione interna del Pdl che si scarica di ora in ora sul sistema. La situazione è problematica".
In mattinata, l'astensione del Popolo della LIbertà a Palazzo Madama aveva messo in crisi la maggioranza. Il voto era avvenuto mentre era in corso il Consiglio dei ministri con all'ordine del giorno il decreto legislativo sulla incandidabilità dei condannati. Un chiaro messaggio che il Pdl che non sarà parte della maggioranza. E il Pd aveva invitato il presidente del Consiglio a salire al Quirinale.
"Se il governo non ha più la maggioranza che aveva nel momento in cui si è nsediato, a questo punto credo che Monti si debba recare al Quirinale". Lo ha dichiarato Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, commentando la decisione del Pdl di non partecipare al voto di fiducia sul decreto crescita a Palazzo Madama.
La decisione del Pdl è arrivata dopo le parole del ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. Il ritorno in campo di Berlusconi "non è un bene", aveva detto chiaramente il titolare del dicastero. E non si è fatta attendere la reazione del centrodestra.
Il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri ha annunciato in aula che il gruppo "non parteciperà al voto, pur consentendo il mantenimento del numero legale". E ciò al fine di segnalare il "passaggio del nostro gruppo ad una posizione di astensione nei confronti del governo". Diversi senatori Pdl avevano protestato per le frasi di Passera.
"Oggi incontrerò i nostri capigruppo e faremo il punto. Stasera sarà chiaro in un senso o in un altro" se ci sarà una crisi di governo. Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, come riferisce l'Adnkronos.
Nel frattempo i timori di crisi fanno risalire lo spread, che tocca quota 330 punti. Male la Borsa italiana, Piazza Affari è maglia nera in Europa e chiude la mattinata con un saldo ampiamente negativo.
aggiornato alle 16:14