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Moderata soddisfazione al termine del primo incontro tra governo e parti sociali, avvenuto mercoledì 5 settembre a Roma. Argomento: la crescita economica. Al tavolo c’erano i ministri e le imprese, mentre l’incontro coi sindacati è previsto per l’11 settembre. I commenti da parte delle associazioni datoriali sono positivi. “Abbiamo riscontrato un clima costruttivo”, ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi (che ha chiesto la detassazione dei salari). “I ministri competenti - ha aggiunto - hanno risposto in maniera puntuale e può essere l'avvio di un colloquio che ci auguriamo possa continuare”.
Il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, ha spiegato che il governo s’impegna a non far scattare l’aumento dell’Iva nel 2013, e che le risorse per evitarlo arriveranno dai tagli alla spesa pubblica. L’esecutivo, ha riferito sempre Mussari, inoltre si “è impegnato a che la delega fiscale sia approvata entro l'anno”. Squinzi si è invece soffermato sulla crisi dell’industria farmaceutica, ricordando che “è stata oggetto negli ultimi mesi di numerosi provvedimenti che l'hanno depotenziata. Questo settore è strategico per il Paese, perché fa ricerca e innovazione, invece che penalizzato va sostenuto”.
La nota del governo
Introducendo l’incontro, il premier Mario Monti “ha chiarito lo spirito e le finalità della riunione: approfondire il documento elaborato dalle organizzazioni imprenditoriali il 1° agosto, in particolare alla luce dell’Agenda per la crescita del Governo, e discutere il contributo delle parti sociali al miglioramento della produttività e competitività del sistema produttivo italiano”. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. Il governo “già dai prossimi provvedimenti – prosegue la nota -, continuerà a intervenire su fattori di contesto fondamentali per la produttività e la competitività delle imprese come le infrastrutture (per cui si punta a sbloccare investimenti per un totale di 50 miliardi di euro entro fine legislatura), l'innovazione e la ricerca (con i prossimi provvedimenti sull’Agenda Digitale), la semplificazione fiscale e l'efficienza della macchina giudiziaria”.
Monti ha poi affermato che “è oggi giunto il momento di affrontare il tassello fondamentale della produttività del lavoro, tema per il quale spetta alle parti sociali il ruolo di protagonisti. In effetti, oltre allo spread sugli interessi sui titoli di Stato, che incide negativamente sul costo del credito e sugli investimenti delle imprese, assume grande rilievo lo spread di produttività, che altrettanto pesantemente incide sulla capacità competitiva aziendale. Per questo è necessario che le parti sociali trovino un terreno di dialogo comune per intervenire sui fattori di produttività di ogni singola impresa, quali ad esempio gli interventi microeconomici, la formazione professionale, l'affermazione dell'apprendistato come principale strumento di contrasto della grave disoccupazione giovanile, e l'attivazione di contratti di solidarietà espansiva, che combinano cioè il lavoro di giovani e anziani”.
“L'attuazione e ulteriore rafforzamento della contrattazione di secondo livello e del legame tra salari e produttività – ha detto Monti - è un punto sottolineato dalle raccomandazioni del Consiglio europeo di fine giugno. Mentre per gli altri impegni richiesti all’Italia dalle Raccomandazioni sono già state impostate azioni in corso di realizzazione, per questo capitolo non sono ancora riscontrabili significativi passi avanti, come per esempio sarebbero considerate misure di attuazione dell'accordo del 28/6/2011. Pertanto il Governo intende sollecitare le parti sociali ad impegnarsi su un dialogo che porti a tempi brevi su proposte condivise in grado di migliorare l’attuale livello della produttività del lavoro in Italia, dopo molti anni di declino, al fine di innalzare la competitività e l’attrattività dell’investimento in Italia”.
L’antefatto. Monti: la ripresa arriverà presto
E' vero che la “ripresa non la si vede nei numeri, ma io invito a constatare che la ripresa, se riflettiamo un attimo, è dentro di noi ed è una cosa che adesso è alla portata del nostro paese e credo anche che arriverà presto”. Lo ha detto prima dell’incontro il presidente del Consiglio Mario Monti in una intervista al direttore del Tg Norba 24. Il premier ha sottolineato che rispetto ad un anno fa la “prospettiva Grecia” si è molto allontanata. “Oggi - ha detto Monti - siamo tra i paesi che decidono insieme in Europa come risolvere il problema greco, siamo reinseriti in un circuito di decisioni, siamo rispettati. Questo non è piovuto dal cielo, questo è stato il risultato - ha detto Monti - di una presa di coscienza da parte della classe politica, da parte del governo, da parte dei cittadini della necessità di mettere su una base più sicura l'economia italiana, di togliere alcune deviazioni rispetto alla saldezza di lungo periodo. Questo naturalmente ha comportato, ed era inevitabile, dei sacrifici”.
Camusso: sciopero generale mai escluso
In attesa di vedere le proposte del governo l’11 settembre la Cgil, che ha chiesto la detassazione delle tredicesime nel 2012, non esclude nessun tipo di risposta, neanche lo sciopero generale. “Sciopero generale mai escluso, non vedo perché ci sia questo dubbio. Ne stiamo discutendo e al direttivo lo valuteremo”. Così il segretario generale Susanna Camusso sull'account Twitter della confederazione di Corso d'Italia.
“Mi auguro che l'ottimismo di Monti - si legge sul sito di microblogging - voglia dire che il governo si appresta a varare provvedimenti per lo sviluppo. In questi trent'anni abbiamo assistito progressivamente a spostamenti da investimenti produttivi a quelli nella finanza e immobili”. Squinzi? “Anche alle imprese va chiesto di rilanciare gli investimenti e di porsi il problema della crescita”. Un paio di tweet dedicati alla vertenza Alcoa: “Il Paese non può permettersi di lasciar chiudere grandi imprese. L'Italia senza industria non ha futuro”. L'incontro separato tra i leader di Pd, Pdl e Udc e i sindacati “è l'ennesima dimostrazione di maggioranza eterogenea che non permette di fare scelte”.