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Nuovo record per il debito pubblico italiano, che nel secondo trimestre del 2012 è schizzato al 126,1% del Pil. Sono i dati resi noti da Eurostat. Nel primo trimestre aveva già raggiunto il picco di 123,7%, il più alto dal '95 quando era al 120,9%. L'Italia si conferma seconda solo alla Grecia, il cui debito è ora al 150,3%.
Intanto lo spread tra il Btp e il Bund tedesco vola oltre la quota dei 330 punti base dopo i dati deludenti sulla fiducia delle imprese tedesche e attività manifatturiera e servizi nell'eurozona. Il differenziale di rendimento sale a 334 punti dai 326 dell'apertura.
È infatti ancora in contrazione a ottobre l'attività del settore servizi e manifatturiero nell'eurozona. L'indice composito Pmi, rilevato da Markit Economics, questo mese è sceso 45,8 punti dai 46,1 di settembre contro attese di un rialzo a 46,5 punti.
In Germania la contrazione nei due settori è stata peggiore delle previsioni. Il Pmi manifattura é sceso a 45,7 punti da 47,4 di settembre contro stime di un rialzo a 48 punti, quello dei servizi è sceso a 49,3 da 49,7 contro attese per una risalita a 50 punti.
Un trend che preoccupa le borse del Vecchio Continente. I listini hanno iniziato a perdere terreno dopo la diffusione dell'indice Pmi manifatturiero tedesco e si sono stabilizzati in territorio negativo dopo che è stato reso noto l'indice Ifo sulla fiducia delle imprese, al sesto mese in calo, e quello Pmi nei servizi e nella manifattura dell'area euro. Milano e Madrid guidano i ribassi (-0,9%) con gli spread che si riaprono.