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“Si è trattato di un incontro molto formale, poco più che il semplice rispetto del cerimoniale. È servito però per registrare il sostanziale apprezzamento dell’associazione dei piccoli e medi imprenditori nei confronti della proposta del sindacato, in particolare per il fatto di offrire uno spunto di seria discussione su un terreno fondamentale come quello della contrattazione”. Franco Martini, della segreteria confederale della Cgil e componente della delegazione trattante al tavolo che si è aperto ieri (3 marzo), riassume così l’esito del primo incontro di discussione sulla piattaforma unitaria “Un moderno sistema di relazioni industriali” tra Confapi e sindacati confederali.
Rassegna Una trattativa che sembra partita con il piede giusto…
Martini Non c’è dubbio. L’apprezzamento dei rappresentanti di Confapi è sembrato riferito in particolare a un documento che, pur dovendo ancora essere oggetto di approfondito confronto tra le parti, si rivolge non solamente a un tipo di impresa, appartenente per lo più all’ambito della grande industria, ma che – volendo rivolgersi all’insieme del mondo del lavoro – è stato realizzato per dialogare con tutto il sistema di impresa. Questo spiega tra l’altro il motivo che ha indotto il mondo delle piccole imprese ieri e quello dell’artigianato, con cui siederemo al tavolo il 9 marzo, a rispondere per primi all’appello dei sindacati.
Rassegna Con Confapi il prossimo incontro è previsto per il 14 marzo. Cosa prevedi possa succedere in quell’occasione?
Martini La delegazione di Confapi ha affermato ieri di condividere molti aspetti del nostro documento, ma anche – e ci mancherebbe altro – di aver registrato delle distanze su altre parti. L’unica cosa certa che mi sento di affermare è che nel confronto che inizierà più concretamente il suo cammino il 14 verranno affrontati punto per punto i contenuti del documento di Cgil, Cisl e Uil, con l’obiettivo di provare a raggiungere una sintesi condivisa in tempi moderatamente brevi.
Rassegna Cosa intendi per tempi moderatamente brevi?
Martini Mi riferisco all’interesse del sindacato – ma mi auguro anche quello dei rappresentanti di Confapi – di “stringere” nelle prossime settimane.
Rassegna Nel comunicato unitario di Cgil, Cisl e Uil fatto circolare ieri sera al termine dell’incontro, si parla di un comune riconoscimento delle parti nei confronti della centralità del contratto nazionale. Puoi confermare?
Martini Beh, è certo che l’insieme del mondo delle imprese del nostro paese, quello per intenderci che aderisce a un sistema associativo organizzato, non avrebbe da trarre alcun vantaggio da un indebolimento del contratto nazionale, tendendo quest’ultimo – sostanzialmente – a unificare. Dopodiché, nello specifico, è anche noto che il sistema delle piccole imprese, in relazione al secondo livello di contrattazione, esprime per tradizione un orientamento molto diverso da quello rappresentato dai “grandi” di Confindustria e Federmeccanica, in quanto decisamente più interessato al livello territoriale rispetto a quello aziendale. Un punto di vista che, ovviamente, gli esponenti di Confapi non hanno mancato di ribadire ieri al tavolo negoziale.