Quello proposto da Formigoni di fatto è un baratto perché monetizza i diritti in cambio di un lavoro a qualsiasi condizione; e nel farlo ha la sfrontatezza di definirlo come “un elemento innovatore nella direzione di permettere la creazione di nuovi posti di lavoro, di dare una spinta all'economia, di dare una smossa a un mercato del lavoro troppo ingessato”.

Da quale pulpito viene la predica
visto che da più di tre lustri (ovvero dal giugno 1995, scorso millennio) Formigoni è “ingessato” alla poltrona di presidente della regione Lombardia? Lui, politico inamovibile e ipergarantito abbia almeno la decenza di non offendere la dignità delle persone che ogni giorno vivono il lavoro come una condizione di “precarietà” economica e sociale permanente.

Claudio Gandolfi, Bologna
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