Il 15 giugno le lavoratrici e i lavoratori dell’igiene ambientale pubblica e privata incrociano le braccia per la seconda volta in meno di un mese. A causare lo sciopero nazionale unitario, convocato da Fp Cgil, Cisl Fp, Uiltrasporti, Fiadel, la persistente chiusura, le rigidità delle parti datoriali e le questioni da sempre irrisolte. "I lavoratori, oltre a chiedere un rinnovo che riconosca loro un giusto salario, vogliono mettere al centro i problemi legati alla sicurezza e alla salubrità di condizioni e luoghi di lavoro, in un settore fortemente a rischio, alla salute, al riconoscimento del contratto nazionale. Intollerabile lo scivolamento di parte del sistema verso un dumping che, utilizzando contratti non idonei al settore, fa cassa sulla pelle dei lavoratori", denuncia Natale Di Cola, segretario generale Fp Cgil di Roma e del Lazio.
"Ai cittadini - di cui comprendiamo la rabbia -, chiediamo di ascoltare le ragioni dello sciopero, che sono legate alla qualità di un lavoro difficile e duro, dalla cui buona organizzazione dipende la salute pubblica e la qualità della vita a Roma, nel Lazio e nel Paese. I lavoratori sono stanchi di subire le umiliazioni quotidiane per strada, con i cittadini giustamente 'imbufaliti' per le tariffe alte e le strade sporche. Sappiano che siamo dalla stessa parte della barricata. I candidati alle prossime elezioni e le istituzioni si esprimano: vogliono rilanciare il sistema, tutelare un servizio che è legato alla salute dei cittadini, valorizzare il lavoro e la fatica di chi opera al servizio delle nostre comunità? La manifestazione di mercoledì si terrà, a partire dalle ore 9, in piazza del Pantheon, conclude il dirigente sindacale.