Il governo ha presentato in Senato un emendamento al dl liberalizzazioni sull'esenzione dall'imposta Ici/Imu di cui beneficiano gli enti non commerciali, tra cui la Chiesa. L'esenzione sarà limitata d'ora in poi - in base a quanto previsto nell'emendamento - per gli immobili nei quali si svolge in modo esclusivo un'attività non commerciale, mentre per gli immobili 'misti' l'esenzione è limitata alla sola frazione di unità dell'immobile nella quale si svolga l'attività di natura non commerciale. Il premier Mario Monti ne ha informato il Consiglio dei Ministri - riferisce una nota di palazzo Chigi - sottolineando la "stretta attinenza" della questione al tema della concorrenza.
La nota del governo precisa anche che la quota statale delle maggiori entrate derivanti dalla stretta sull'esenzione Ici/Imu degli enti non commerciali sarà destinata alla riduzione della pressione fiscale. L'emendamento presentato in Senato, osserva infatti il Governo, "determina effetti positivi sul gettito, anche alla luce del più efficace contrasto di fenomeni elusivi ed abusi che ne deriva. Tuttavia, in coerenza con il comportamento tenuto da questo Governo in casi analoghi, non si ritiene opportuno procedere ad una quantificazione preventiva delle maggiori entrate. Queste ultime saranno accertate a consuntivo e potranno essere destinate, per la quota di spettanza statale, all'alleggerimento della pressione fiscale".
Ici Chiesa, emendamento del Governo in Senato
Le maggiori entrate derivanti dalla stretta sull'esenzione Ici/Imu degli enti non commerciali saranno destinate alla riduzione della pressione fiscale
24 febbraio 2012 • 00:00