I lavoratori di Ibm, azienda leader mondiale dell’informatica che durante le feste natalizie ha ceduto 300 lavoratori a Modis, società del gruppo Adecco, hanno chiesto al ministero dello Sviluppo economico di convocare l’azienda e aprire un tavolo di confronto. L'azienda però continua a negare qualsiasi incontro con i sindacati in sede istituzionale. Da Firenze, dove operano oltre 80 operatori, la Fiom Cgil ha chiesto l'apertura di un tavolo in Regione Toscana.
“Si stanno rincorrendo sempre di più le voci di ulteriori tagli occupazionali per i lavoratori del gruppo Ibm, presente in Toscana con la sede regionale di Firenze” spiegano Daniele Collini e Andrea Vignozzi (Fiom Cgil Firenze): “Durante le feste natalizie quattro di loro sono già stati ceduti a Modis. L’azienda, intanto, provvede ad annunciare in pompa magna assunzioni di giovani, cui si controbilanciano maggiori e più importanti dichiarazioni di esuberi”. Dopo lo sciopero indetto dal coordinamento nazionale delle Rsu Ibm ed effettuato lo scorso venerdì 5 febbraio, concludono gli esponenti sindacali, provvederemo a chiedere “l’apertura di un tavolo anche a livello regionale, per portare a conoscenza delle istituzioni locali la condizione dei lavoratori Ibm di questo territorio”.