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Domani, 22 dicembre, le lavoratrici e i lavoratori della Ibm di Roma e Bologna sciopereranno 8 ore e saranno in presidio a partire dalle 8,30 davanti alla sede del ministero dello Sviluppo economico per chiedere al Governo di intervenire sulla multinazionale americana che vuole cedere circa 300 dipendenti ad una newco, lasciandoli senza prospettive.
I lavoratori Ibm sono preoccupati per una operazione che sembra in continuità con quello che è successo in questi anni e cioè la riduzione dei dipendenti Ibm in Italia da 7 mila a 5 mila. Il 18 dicembre avevano scioperato i dipendenti delle altre sedi, tra cui quella di Milano Segrate.
Per Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom-Cgil, e Marco Mandrini, coordinatore Fiom per Ibm, “non è possibile che 300 dipendenti di Ibm vengano liquidati in pochi giorni ad una società attualmente inesistente, di proprietà della Adecco, società specializzata nella somministrazione di lavoro, senza un piano industriale credibile. Chiediamo al Governo di intervenire attivamente per fermare l'operazione che rischia di lasciare senza lavoro in maniera differita tutti i lavoratori coinvolti, nella più triste consuetudine di tutte le recenti cessioni aziendali effettuate da Ibm”.
C'è un aspetto estremamente grave che va denunciato secondo i sindacati: "La multinazionale americana, attraverso questa cessione di ramo d'azienda, prova a liquidare lavoratori ultra 50enni, categorie protette, lavoratori che usufruiscono della legge 104 e rappresentanti sindacali; nel frattempo assume moltissimi giovani con stipendi minimi e con lauti sgravi fiscali e contributivi.”
“Il ruolo delle multinazionali in Italia – si chiedono i sindacalisti – è quello di non avere responsabilità sociali beneficiando però delle leggi a favore? Fermiamo questo scempio. Il Governo intervenga immediatamente per convincere Ibm a sospendere la procedura di cessione di ramo d'azienda e aprire un vero confronto al tavolo del Mise per impedire che lavoratori con competenze qualificate rischino di perdere l'occupazione.” Fiom-Cgil/Ufficio Stampa