Cgil e Sunia regionali si tirano fuori dai consigli di amministrazione degli Iacp, ritenendo la loro ricostituzione, avvenuta nei giorni scorsi a meno di due mesi dalle elezioni regionali, “una scelta frettolosa, condizionata dall’imminenza della competizione elettorale, che depotenzia l’iniziativa positiva del superamento dei commissariamenti”. Lo scrivono in una nota i segretari generali delle due organizzazioni Michele Pagliaro e Giusy Milazzo.
“Nonostante la presenza delle parti sociali sia espressamente prevista nel decreto del 6 settembre sulla ricostituzione dei cda – scrivono i due dirigenti sindacali –, temiamo che nel contesto dato il ripristino degli organi d’amministrazione possa essere poco produttivo”.
I sindacalisti sottolineano che "Cgil e Sunia da tempo chiedono che l’attuale sistema di governance e gestione dell’ingente e importante patrimonio abitativo pubblico sia rivisitato attraverso una riforma organica e radicale del settore in grado di garantirne la valorizzazione e nello stesso tempo soddisfare le esigenze abitative di quella ampia parte della popolazione in sofferenza dal punto di vista economico e sociale”.
Rilevano, però, che “l’attuale governo non ha mostrato grande interesse ad affrontare questa tematica né la tardiva ricostituzione dei cda, nel clima preelettorale, può essere considerata un primo passo di un progetto più ampio di riforma”.